Mi pareva di avervi accennato che la mia serie feticcio, al momento, è “The Walking Dead”.
La cosa in realtà è nata dalla lettura, per sbaglio e solo perché non sapevo cosa leggere in quel periodo, di “Manuale per sopravvivere agli zombi” di Max Brooks (il figlio di Mel Brooks, presente?). È una sorta di manuale di sopravvivenza, scritto molto meglio di come farebbe Bear Grylls e documentato anche con precisione assoluta, sia per quel che riguarda la disamina delle armi consigliate in caso di guerra contro gli zombi, sia per ciò che riguarda la disamina delle tecniche di difesa, attacco e spostamento dovesse mai capitare che sotto casa vi si siano palesati un dieci-venti-cento zombie, così, a farvi un’improvvisata.
Subito dopo, ho letto “World War Z”, che c’entra poco o niente con il film col Braddino uscito poco tempo fa, ma è scritto come uno splendido reportage con interviste e testimonianze come se davvero l’umanità avesse combattuto una guerra contro gli zombi. Semplicemente geniale e da far accapponare la pelle (ve lo consiglio un sacco, se vi piace il genere e il marciume semovente).
L’unico problema del cominciare ad appassionarsi al genere zombi-survival (e divorare quindi le nuove tonnellate di roba che esce come fossero DonnaModerna, ogni settimana o giù di lì) non è solo il riuscire a trovare roba scritta bene fra tonnellate di fuffa che spreme il genere. È anche evitare di cominciare a pensare a “cosa dovrei fare se rimanessi bloccato in posta mentre faccio la fila per ricaricare la PostePay?”
Ehm. Credo di stare arrivando al punto di saturazione e dovrei ributtarmi per un po’ sui saggi sulla filologia romanza, lo so.
Nel frattempo, però, lasciatemi omaggiare i miei marcetti preferiti e dedicare questo pezzo agli attori di TWD, limitandomi a quelli principali: che cos’altro hanno fatto, oltre a questa serie culto?
Cominciamo da quello che è il protagonista e non è che mi abbia mai entusiasmato troppo: Rick Grimes, interpretato da Andrew Lincoln (non sono parenti, che io sappia). Lo troviamo in un ruolo completamente diverso in “Love Actually”, commedia sentimentale in cui fa la parte di un povero ciccio innamorato in silenzio e non ricambiato della moglie del suo migliore amico. Considerata la fortuna che anche in TWD ha con i migliori amici, forse i suoi personaggi dovrebbero porsi qualche domanda, ma vabbè. Quando Juliet arriva da Mark per cercare il filmino del matrimonio, ha in mano una scatola bianca con una banoffee pie, scatola che appoggerà vicino al videoregistratore e che apparirà e scomparirà per tutta la durata della scena.
Lori Grimes, al secolo Sarah Wayne Callies, e Carl Grimes non hanno film fra cui pescare errori, vuoi perché han recitato quasi solo in serie TV o perché sono troppo giovani per aver potuto fare altro o anche perché nei pochissimi film arrivati in Italia non sono stati segnalati bloopers (se voleste porre rimedio, grazie…), ergo passiamo, appunto, al migliore amico: Shane Walsh, alias Jon Bernthal. Shane era il mio personaggio preferito, tanto per la cronaca. Evidentemente è una questione di naso. Anyway, per lui ho scelto un ruolo molto interessante: interpretava Al Capone in “Notte al Museo 2 – La grande fuga”. Semplicemente geniale, come film, con un Napoleone che mi ha fatto morire dal ridere. Quando Amelia Earhart fugge con il primitivo aereo dal museo, i fratelli Wright la salutano per nome. In teoria non dovrebbero conoscere il suo nome, visto anche che poco prima dicevano che una donna non poteva volare, dimostrando così appunto di non sapere chi lei fosse. È anche la prima volta che loro si animano, quindi non hanno avuto la possibilità di conoscersi in precedenza.
Bypassiamo anche Glenn/Steven Yeun e arriviamo da Daryl Dixon. Il personaggio di Norman Reedus e quello di Michael Rooker (suo fratello Merle), in realtà non esistono nei fumetti, sono stati concepiti unicamente per la serie TV. Non sono poi un così pessimo acquisto, alla fine. Reedus, dicevo, lo ritroviamo in un film quasi sconosciuto, “Dark Harbor”, in cui interpreta un ragazzo senza nome che seduce la moglie del protagonista, salvo poi… si vabbè, non ve lo dico, ma sappiate che io ho sofferto moltissimo, guardando quel finale. David si sveglia solo nel letto. Possiamo vedere che sul lato destro delle labbra ha un vistoso sfogo rosso… sfogo che per il resto (poco) del film cambia in continuazione come uno psicopatico.
Merle, invece, lo ritroviamo in “Giorni di tuono”. Come se quelli che uno passa schivando famelici soggetti che vorrebbero letteralmente *mangiare con lui* non lo fossero… Quando Cole e Rowdy corrono per le vie della città con le auto a noleggio per recarsi al ristorante, incontrano su un ponte un tir che procede in senso opposto, Rowdy per schivarlo sale con due ruote sul marciapiede, ma si vede chiaramente la pedana messa appositamente per poterci salire.
Altro personaggio e altra attrice: Maggie Greene e Lauren Cohan, Suor Beatrice in “Casanova”. Casanova sta scappando sui tetti, se non sbaglio proprio dopo il rendez-vous con Suor Beatrice. Vediamo come si rompa vistosamente le calze mentre scappa sui tetti, ma come queste siano magicamente tornate sane immediatamente dopo.
Andrea/Laurie Holden, invece, è Cybil Bennett di “Silent Hill”, uno dei film e dei videogame più terrificanti che abbia visto. Quando la protagonista e Cybil arrivano per la prima volta a Silent Hill, la poliziotta ha un rivolo di sangue sulla tempia, a causa della caduta dalla moto, come lei stessa spiega. Poco dopo, le due vengono assalite da un mostro bipede che spruzza una specie di acido: l’acido colpisce Cybil che è costretta a togliersi la giacca dell’uniforme e l’elmetto. Una volta tolto l’elmetto, il sangue sulla sua tempia non c’è più. Uhm. Ops?
Dopo di lei, Michonne, ovvero Danai Gurira. Non è un personaggio che mi faccia impazzire (nei fumetti sì, invece, ma nella serie proprio no!), ma è comunque molto importante: per lei, “L’ospite inatteso”. All’aeroporto di NY viene annunciato un “volo per la Siria”. Interessante, considerato che a) non esistono voli diretti NY-Damasco (Siria) e b) casomai, in aeroporto si annuncia “volo per Damasco”…
Il Governor, invece, al secolo David Morrissey, è in “Basic Instinct 2”. Michael trova l’ex moglie agonizzante, si toglie la giacca e gliela mette addosso per ripararla dal freddo; urla a due donne di chiamare l’ambulanza, dopo di che lo inquadrano e ha ancora addosso la giacca. Egoistaccio!
Dale, invece, interpretato da Jeffrey DeMunn, lo ritroviamo in “Burn after reading”: si vede chiaramente che Harry Pfarrer ha la T-shirt completamente bagnata di sudore (sta correndo da circa 8 miglia), ma, appena entrato in casa, il sudore è molto meno: forma solo due strisce sul petto e sulla schiena.
Ho lasciato la cosa più spettacolosa per ultima.
Hershel, ovvero Scott Wilson, ha partecipato a un film estremamente famoso, molto conosciuto, estremamente strappalacrime. Vi lascio la saspaaaaaaansssssssssss e vi passo il blooper, prima: quando la suora e Mr. Delacroix stanno parlando per la prima volta, uno dei crew si vede camminare fuori dalla finestra, salvo poi rendersi conto che stavano girando e leprottare via elegantemente.
Il titolo del film?
“Dead man walking”.