Una delle piaghe della mia vita da blooperhunter non è come liberarmi di una suocera molesta (con la mia, dopo anni di frequentazione reciproca, siamo arrivate a un armistizio onorevole per entrambe le parti) e nemmeno come evitare che i Lego finiscano sotto i piedi nudi mentre stai andando, di notte, a prendere un bicchiere d’acqua in cucina (“LegoMovie” è stato solo il coming out ufficiale di quei maledetti mattoncini, avevo il sospetto da anni che si muovessero e andassero in giro per i fatti loro nottetempo…).

Il mio peggiore cruccio è evitare anguillosamente che mi invitino ai compleanni.

Adesso, non è che sono misogina proprio del tutto. Qualcuno mi piace. Ho anche amici, pensate. E’ solo che ci sono soggetti che non capisco perché si ostinano a invitarmi a party in giardini infestati da zanzare grosse come caimani con clown per infanti annesso o peggio ancora a serate in discoteca arrivando a scavare con inviti “per il mio compleanno, lasciate a casa i bimbi!” per poi ritrovarmi a parlare con mamme perfette dei loro figli perfetti sorbendo una bibita perfetta mentre guardi la festeggiata che soffia le candeline perfette (yeah, mi è capitato e sono ancora sotto shock…) sulla sua torta perfetta e rimpiangi amaramente il tuo imperfetto tempo sacrificato a cotale scempio.

E uno mi può anche dire che posso anche smetterla di lamentarmi e stare a casa. Giusto. Ma capita che magari non puoi rifiutare sempre e comunque. Magari a questi, per qualche motivo oscuro, fa davvero piacere che tu ci sia. Magari tua mamma ti ha minacciato perché “è famiglia e i bambini così giocano coi cuginetti!”. Uff. Non sempre si può schivare.

A volte, però, ci sono compleanni che ti fa piacere davvero festeggiare. Tipo quelli degli amici veri, che sono famiglia in senso totale e spirituale, anche se non in senso genetico (del resto la genetica è terribilmente sopravvalutata, oggigiorno, diciamolo…). Questa settimana è, giustappunto, il compleanno della Geme. Abbiamo inciampato l’una nell’altra a scuola e il suo primo pensiero sulla sottoscritta è stato “Ma chi è ‘sta rompicog… comeri?”. Quello che si dice partire col piedino giusto, insomma. Well, questa carrellata di film di compleanno è tutta dedicata a lei: blood on blood, babe. Always.

Cominciamo con un film che ha un titolo che meglio di così è impossibile: “Buon compleanno Mr. Grape”, con un giovincellissimo Leo DiCaprio. Mary Steenburgen va a trovare Johnny Depp in negozio, subito dopo il funerale del suo marito. Il registratore di cassa segna $ 63,69. Dopo due inquadrature, senza che nessuno lo tocchi segna $ 00,00. Johnny quindi sbatacchia due tasti ed ecco nuovamente $ 63,69.

Uno dei compleanni più orripilanti a cui sia mai stata ricalca il compleanno della mocciosa dispettosa Lucy in “Piccola Peste”, film che ho recentemente rivisto in vacanza e ha risvegliato gli incubi mai dimenticati di un pomeriggio infernale. Dopo la festa della mostriciattola, Junior è in camera sua e fa finta di pregare e suo padre entra: all’inizio l’inquadratura riprende la scena da dietro il letto e alla sinistra di junior si vede il mappamondo scarabocchiato. Cambio di inquadratura: la scena viene ripresa invece dalla prospettiva del padre e si vede che il mappamondo si è spostato alla destra di Junior. Altro cambio d’inquadratura e si ritorna alla prospettiva da dietro il letto e miracolosamente il pallone è tornato di nuovo alla sinistra di Junior.

A volte, i compleanni sono forieri di sf… ortune inenarrabili per chi vi partecipa. Ne sa qualcosa il Jim Carrey di “Bugiardo, bugiardo”, avvocato che si trova a dover dire per 24 ore solo la verità a causa di un desiderio espresso dal figlio soffiando le candeline del compleanno. Per un avvocato è ossimorico, diciamolo. Quando Fletcher, verso la fine del film, dà finalmente i soldi all’accattone, gli consegna in mano SOLO una banconota, mentre tutte le monetine cadono per terra (se volete, vedete al rallentatore). Eppure quando egli lo saluta, nella sua mano si sente il tintinnio di molte monete.

Capita anche che i compleanni non portino benissimo a chi li festeggia. Per info in merito chiedete di Aurora aka “La bella addormentata nel bosco”, che al compimento della candelina numero sedici si punge con un fuso e si addormenta per cento anni. Esaltante prospettiva, nevvero? Anche perché sembra che dormire cento anni modifichi il colore degli occhi: tipo, Aurora per tutto il film ha gli occhi marroni, ma quando il principe la bacia, miracolosamente, ecco che sfodera due occhioni blu che più blu non si può.

Un compleanno importante c’è anche per Bridget Jones e il suo “Diario di Bridget Jones”, con una zuppa blu entrata nella storia. Bridget, quando si schizza per non aver chiuso bene il frullatore (per la cena del suo compleanno), si sporca il viso a destra e a sinistra, ma quando risponde al telefono una guancia è perfettamente pulita.

Compleanno fenomenale invece per il coniglino Saetta di “Robin Hood”. Anche a me piacerebbe parecchio una sorpresa simile per il mio compleanno… ecco, magari non una volpe equivoca ma un molto meno equivoco soggetto che ho in mente, però… un pensierino… no, ecco, meglio se non divaghiamo. Quando Robin Hood da le chiavi della prigione a Little John per liberare i prigionieri, queste sono due e piuttosto grandi, ma quando Little John è dentro le chiavi sono diventate tre e molto più piccole.

Festa in famiglia anche per Ashley, il patatone di “Via col Vento”. Quando Rossella chiede ad Ashley di scappare con lei, subito dopo la guerra, lui non resiste e la bacia appassionatamente. Si suppone quindi che sia perso totalmente nel bacio paura che si stanno dando… e invece no: se si guarda bene, si vedrà la manina di Leslie Howard che si stacca fulminea dalla schiena di Vivien Leigh e cerca di mantenere l’equilibrio dei due attori appoggiandosi alla colonna di legno lì dietro. Non che siano fatti miei, ma in una situazione simile io sarei rovinata a terra, altro che manina d’appoggio…

Concludiamo con “Alice nel paese delle meraviglie” e la festa di non-compleanno del LeprottoBisestile e del CappellaioMatto. Matto come il cucchiaio di fronte ad Alice, che cambia posizione come gli gira e quando gli gira per tutta la durata della scena.

Be’? Non sento nessun augurio.

Eppure oggi è anche il MIO non-compleanno…