Bene, bene, bene, miei piccoli puff… No, scusate. Intro sbagliato.
Dicevo.
Dove eravamo rimasti?
Ecco, sì, a una serata che sta viaggiando molto bene, interrotta improvvisamente da un piccino che chiede solo un bicchiere d’acqua per placare la sua arsura. E anche un po’ di coccole, già che ci siamo. E se magari mi leggi un paio di pagine di CapitanFox? E cos’è che state vedendo, tu e papà? E… ?
Insomma, avete capito.
Diciamo che per non lasciarvi a bocca asciutta ecco la seconda parte dei film della spia più conosciuta del pianeta. Anche se io, il problema, me lo sono posto più di una volta: capisco benissimo che noi si sia viziati da Facebook, Instagram, Google, blog, vlog, Youtube, “La pagina della sora Gina” e Wikipedia, ma sono anche ragionevolmente sicura che le spie spiassero anche prima dell’avvento degli smartphone e del wi-fi. Una spia extrafaiga come Bond, che sgomina cattivi come se piovesse, viaggia come se avesse la carta MilleMig… uhm, il programma fedeltà delle BritishAirways, che si presenta pure con nome e cognome come facesse un colloquio… e non lo riconoscono mai, nonostante i cattivacci caccino poi fuori un terzo di ex foresta amazzonica in file piuttosto nutriti su di lui, in cui si descrivono anche i colori esatti di cui è composta la sua collezione di mutande (ricerca, diciamolo, piuttosto semplice da effettuare: basta essere donna e respirare, così a sentimento…). O, se capita quella rarissima volta che sappiano che è uno che sgomina cattivi come mangiare sandwich al cetriolo, fanno i fighi e, puntualmente, invece di accopparlo subito durante il cocktail di presentazione (dai, seriamente… stai pensando di sterminare l’umanità e ti preoccupi di doverne accoppare UNO?!) o mentre ce l’hanno legato e insalamato a dovere, invece di sparargli come farebbe un cattivaccio serio, lo mollano a farsi segare in due con dolore da un laser di ultimissima generazione. E SE NE VANNO. Così, siccome il laser gira su Windows, è ovvio che sul più bello capita qualcosa.
Cioè. Dei cattivi così, meritano di essere sgominati, punto.
Eravamo rimasti al secondo film con Roger Moore.
Riprendiamo quindi da “Agente 007 – La spia che mi amava”. Nella scena dell’inseguimento della Lotus (ambientata in Sardegna), vediamo l’auto nera degli scagnozzi di Stromberg precipitare sulla casa del contadino. Quest’ultimo, nell’assistere disperato alla distruzione della casa, si esprime in un dialetto che dovrebbe essere una via di mezzo fra il ciociaro e l’abruzzese. Molto plausibile, per un contadino sardo…
In “Moonraker – Operazione spazio” vediamo fra gli attori anche Corinne Cléry, oltre a Roger Moore. Non è la BondGirl, però, difatti muore quasi subito dopo che l’abbiamo conosciuta. Bisogna però sempre avere delle scarpe adatte a ogni occasione: quando scappa nella foresta inseguita dai due dobermann, trova il tempo di passare dai sandali che indossa a dei più protettivi stivaletti.
Arriviamo a “Agente 007 – Solo per i tuoi occhi”. 00Bond è un uomo pieno di risorse, questo si sapeva. Ora, seguiamolo nella sua discesa con gli sci. All’inizio, il cattivo biondo gli distrugge la prima racchetta con la carabina. No problema, BondJamesBond continua con una racchetta sola. Subito dopo il trampolino, usa la seconda racchetta per far cadere uno degli inseguitori dalla moto, incastrandola fra due alberi. Ottimo. Subito dopo corre verso la pista di bob appoggiandosi alla terza racchetta… che doveva avere pronta nei pantaloni perché altrimenti non si spiega da dove piffero l’abbia fatta saltare fuori…
Adesso arriva un film che mi è piaciuto per tre ragioni: la prima, che Roger Moore come 007 mi piace un sacco. La seconda, che c’è Kabir Bedi e io ho una venerazione per Sandokan che risale alla notte dei tempi. La terza: Maud Adams, la protagonista (non una comparsa, eh… proprio Octopussy!) è la stessa attrice che ha interpretato Andrea Anders in “L’uomo dalla pistola d’oro” e non ha fatto una bella fine. Continuo a chiedermi se speravano che non se accorgesse nessuno, se pensavano che avremmo tutti pensato a gemelle monozigote nate ad anni di distanza o se davvero si sono dimenticati della faccenda… Anyway. Durante il meraviglioso inseguimento nel mercato indiano, uno dei cattivacci finisce spetasciato sul letto del fachiro. Ma siccome siamo bravi e non vogliamo fare del male a un povero innocente attore iscritto al sindacato, viene usato un letto con chiodi di gomma… che si piegano pateticamente sotto il peso del corpo dell’attore… Tristesssse…
Contemporaneamente a questo, nel 1983 esce un film “fuori serie” sempre su Bond che ricalca la storia di “Thunderball”. Lo sceneggiatore del film, Kevin McClory, aveva infatti citato Ian Fleming per aver scritto un libro basato sulla sceneggiatura senza averne il permesso. McClory ottenne di coprodurre il film ma fu estromesso poco dopo e così decise di realizzare, anni dopo “Mai dire mai”. Protagonista, di nuovo Sean Connery. Il titolo sembra sia stato suggerito dalla moglie di Connery, alla quale Sean aveva detto che “mai” avrebbe più interpretato Bond. Lei, serafica, aveva risposto “Mai dire mai”, ed è stata profetica. Bond cade di schiena contro un mobiletto di bottigliette piene di liquidi, ma il nostro eroe è BondJamesBond, mica ciufoli: infatti i suoi pantaloni restano immacolati nonostante il rovesciamento di tutte le bottiglie e lo schianto di Bond su di esse.
Torniamo a Roger Moore e al suo “Agente 007 – Bersaglio mobile”. Questo sarà l’ultimo film girato da Moore come James, che lo pone fra gli attori che hanno interpretato Bond più volte (7) e per più anni (12). Eggià, non era Sean. Fate molta attenzione quando MayDay salta a tuffo dalla Tour Eiffel. Mentre la inquadrano librata in aria come un uccello, voi guardate in alto sulla Tour: noterete, all’altezza di quel balconcino che delimita il terzo étage della torre, un delizioso trampolino di lancio.
Ecco.
Voi ovviamente avete rimesso a letto Primogenito corredato da borraccina di acqua di sopravvivenza, CapitanFox e pila di emergenza dovesse alzarsi per far la pipì.
State rimettendovi placidamente sul divano, dove sta per arrivare il colpo di scena del film. Ritrovate la concentrazione. Pregustate la scena che preferite…
E improvvisamente: “MAAAAAAAMMAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!”
Chi è che dice che è James che ha una vita difficile?!