E insomma, anche agosto è finito. Settembre andiamo, è tempo di migrare, lo diceva anche il Sommo Vate, anche se intendeva che i pastori abruzzesi migravano e lui rimaneva col kiurlo sulla sua comoda poltroncina al Vittoriale (che alla chiusa “Ah, perché non son io co’ i miei pastori?” non ci ha mai creduto nessuno, forse è il caso che qualcuno glielo dica).
Noi intanto siamo tornati tutti alle usuali fatiche, amiche e amici sono tornati dalle vacanze e stanno facendo a gara a chi sciorina il posto più faigo/lontano/esotico/pericoloso dove sono stati.
Quest’anno ha stravinto AmicaVichinga, che ha scelto come meta delle sue ferie la negletta Islanda, isola che in genere non si fila di pezza nessuno anche perché sembra che ci siano giusto tre cristiani ogni quindici pecore, un rapporto che fa pensare che forse “Shaun the Sheep” sarebbe stato meglio girato in periferia di Reykjavik che non in un oscuro studio inglese. Ha anche la particolarità che come sonorità un sacco di parole ricordino insulti in lombardo stretto, ma hey!, non si può avere tutto.
Comunque, le foto che ho visto sono belle abbastanza da omaggiare questa terra di vulcani (uno sta eruttando ora, uno ha eruttato qualche anno fa, su uno Bear Grylls ci ha fatto un barbecue di licheni in una puntata del suo programma…) e polle cristalline e geyser dispettosi con una sequenza di film girati nelle sue splendide lochescion.
Tutto in rigoroso ordine sparso, ça va sans dire.
Cominciamo con un luogo che si chiama Blaa lónið (Laguna Blu, in italico idioma) e che si trova in… well, in “Hostel 2”. Esattamente l’accoppiata che avrete pensato tutti, lo so, ve lo leggo dietro i monitor. Nel mattatoio, quando uno dei due carnefici americani fugge sconvolto dopo aver ferito la ragazza con la sega circolare e si rifugia nell’ascensore. Qui, si vede prima lo sfondo metallico dell’ascensore poi, quando si riaprono le porte e i cani azzannano lo sventurato, oltre a vedere palesemente il volto della controfigura, il fondale è sostituito dal “green screen” usato per i trucchi i post produzione.
Proseguiamo a Dettifoss (ma se preferite c’è anche Hekla) con “Prometheus”. La dottoressa Shaw si autoesegue un intervento chirurgico per rimuovere il feto ibrido che ha in corpo, grazie ad un letto robotico che fa l’operazione dopo esser stato programmato.
Dopo aver aperto l’addome della donna da fianco a fianco ed estratto il feto, il letto robotico la richiude con una serie di graffette molto low-tech. Immediatamente dopo l’operazione la donna scende dal letto e – pur dolorante – cammina fuori dalla stanza. Assolutamente impossibile dato che i muscoli addominali erano stati recisi dall’intervento e non erano stati ricuciti. Considerato quello che fa dopo (corre, sputa, tira calci, va in debito di ossigeno, accoppa più nemici lei che DragonBall in tutte le serie…), forse potrebbero brevettarla come tecnica per cesarei a rapido recupero…
Passiamo a “Oblivion”, girato in parte a sud del lago Myvatn. Jack si sbraga nel suo piccolo rifugio pieno di oggetti vintage recuperati e mette su un disco (33 giri) che inizia con “Ramble on” dei Led Zeppelin. Ma chissà che disco è, visto che la canzone “Ramble on” è in verità la terza traccia del secondo lato del disco “II”…
Proseguiamo con una doppietta: due film girati entrambi a Jökulsárlón. Il primo è “Tomb Raider”, film in cui finalmente è stato chiaro e palese che sì, Lara Croft ha preso dalla Jolie proprio tutto. Tranne forse la cellulite che si nota sulla sua coscia nella scena in cui ha un incontro hot con il suo ex nel film. Inutile dire che solo una donna poteva notarla, eh? Il blooper, ovviamente, non è quello ma questo: Lara non è famosa per la sua pazienza, infatti prende a martellate l’orologio che il maniaco elettronico sta lentamente smontando. Notate come lei martelli, la piastra di copertura salti via, poi (nell’inquadratura di lei) ci sia ancora, per poi svanire di nuovo al cambio di inquadratura.
Il secondo film è “007 – La morte può attendere”, film che vuole strizzare l’occhio a tutti i film fino ad allora girati nella serie di BondJamesBond. Poco prima della terribile sfida con Graves, Bond appoggia guanti, maschera e fioretto su un ripiano dietro di lui per allacciare il corsetto a Verity. Nella successiva inquadratura il ripiano è assolutamente vuoto. Nella terza, Bond si volta ed elegantemente acchiappa il fioretto dal ripiano altrimenti vuoto e infila maschera e guanti che non si capisce bene da dove abbia ripreso. Ma lui è 00Bond e può. Se poi è pure Pierce Brosnan…
Snæfellsjökull è la nostra prossima località. Nella zona di questo ameno laghetto, che ricorda un po’ i laghetti montani delle nostre valli (e per certi versi anche il dialetto di certe zone, impenetrabile come il Navajo o l’antico azteco…), è stato girato, fra gli altri, “Viaggio al centro della Terra”, la versione con Brendan “IHateMummies” Fraser. Quando Sean naufraga sulla spiaggia non ha lo zaino e né Anna né Trevor sembra che portino anche il suo. Quando poi nel finale i tre scivolano sul teschio del T-rex, lo stesso Sean tira fuori dal suo “zaino” un diamante per darlo al contadino… dove è stato lo zaino e quando ha avuto il tempo di raccogliere quella discreta quantità di diamanti?
“Thor – The dark world” è stato girato invece nei pressi di Skògafoss. Jane, dopo l’arrivo di Darcy durante la scena al ristorante, ha le braccia conserte sul tavolo o le dita incrociate sotto al mento a seconda delle inquadrature. Pensare che ci sono ragazze indecise solo su cosa scegliere dal menù…
“I sogni segreti di Walter Mitty” non si fa mancare niente: lo hanno girato un po’ ovunque in Islanda, quindi è un po’ un jolly. Walter, durante il suo viaggio in Afghanistan, incontra un gruppo di guerriglieri ai quali offe della torta. Uno dei guerriglieri infilza col coltello una delle fette, centrando in pieno un pezzo di arancia. Quando il soldato mostra ai suoi compagni di aver gradito la torta, la fetta viene inquadrata nuovamente ma il coltello appare infilato in un punto differente (sul lato della fetta).
“Batman begins” è stato girato invece in un luogo preciso, dal suono decisamente equivoco: Vatnajökull. A me sembra un insulto di elevata efficacia, ma sarà che io penso sempre male. Nei primi minuti del film, quando Wayne viene scarcerato e scaricato dalla camionetta, nella prima inquadratura ravvicinata, si vede il suo zaino caduto piuttosto distante e alla sua destra; stacco, e lo zaino è accanto al suo piede sinistro.
Ora, ultimo avvertimento. Se per caso vi fosse venuta voglia di fare un salto lì anche voi, tenete presente che state per andare in una landa in cui le pecore fuori dalle città hanno la precedenza (e se andate nell’entroterra vi guardano pure malissimo), gli autoctoni sono tronchi di pino biondi e muscolosi (pensateci se siete in coppia, Thor non è stato descritto a caso…) e in cui spacciano come prelibatezza gastronomica una cosa che si chiama hakarl, che consiste in squalo putrefatto e si mangia accompagnato da con un’acquavite che si chiama brennivik, Morte Nera.
Terra interessante, eh