La vita eterna sembrerebbe essere una vera e propria ossessione per i super ricchi e sono numerose le aziende e le start up che da anni si stanno concentrando proprio sulla longevità pressochè infinita, sull’eterna giovinezza. Fino ad oggi nessuno ci è mai riuscito, al di là delle pellicole di Hollwyood, ma chissà che in un futuro non troppo lontano questo clamoroso traguardo non possa essere tagliato. Sulla questione ha dedicato ampio spazio il quotidiano Domani, citando il caso di Silvio Berlusconi, considerato un “illustre precursore” in tal senso, ossessionato appunto dalla longevità ma purtroppo venuto a mancare l’anno scorso a 87 anni, non una vita breve ma siamo certi molto più corta di quanto il Cavaliere sperasse.



L’ex presidente del consiglio era ed è comunque in bella compagnia, visto che sono diversi gli ultraricchi che stanno perseguendo l’obiettivo della vita eterna, quasi come a non voler accettare la morte: sono ricchissimo, ho fatturati da miliardi di dollari, ma devo morire anche io come tutti i comuni mortali? Ecco perchè spesso e volentieri i grandi potenti non accettano la fine della propria vita, e fanno di tutto per cercare di vivere il più a lungo possibile e di invecchiare meglio degli altri.



VITA ETERNA, DALLA SILICON VALLEY ALLA CYBERCONDRIA

Il fulcro degli “esperimenti” sulla vita eterna e la longevità sembrerebbe essere la Silicon Valley, che oltre a sviluppare la tecnologia più recente sta cercando anche la formula vincente per non morire mai, attirando ovviamente coloro che hanno capitali infiniti.

Attenzione porò, perchè come riporta Domani, la volontà di rimanere sempre giovane non deriva soltanto da un senso di amarezza ma anche da quella che viene chiamata cybercondria, ovvero, una maggiore ansia verso la salute a causa della possibilità di accedere maggiormente a informazioni riguardanti la stessa tramite internet e i social network. In questo quadro generale si inseriscono le start up che promettono di regalare una vita migliore e più a lungo, forse non una vita eterna ma comunque una “vecchiaia giovane” che di fatto è un ossimoro. Viene ad esempio citato il caso di Function Health, che è un servizio in abbonamento che permette un continuo controllo del corpo, raccogliendo tutta una serie di dati che incrociati dovrebbero permettere di migliorare l’aspettativa di vita.



VITA ETERNA, IL MERCATO DEI TEST GENETICI VALE GIA’ 1,9 MLD DI DOLLARI

Il tutto in cambio di una cifra sicuramente non esagerata, 499 dollari all’anno, con già 50mila clienti e altri 200mila in lista di attesa. Il mercato dei test genetici vale 1,9 miliardi (2023) ma secondo gli analisti raggiungerà gli 8,8 nel 2030, a conferma di quanto i controlli continui siano sempre più frequenti fra la popolazione, soprattutto fra gli americani, tipicamente popolo più ipocondriaco.

Per Domani c’è però un grande rischio, che la medicina stia prendendo sempre di più la strada di un sistema destinato a particolare persone, quelle più elitarie e ovviamente facoltose, a discapito dei più poveri, e le previsioni non sono così lontane dalla realtà. Il paragone è semplice: chi vuole fare oggi una visita in un ospedale pubblico in Italia deve aspettare mesi se non anni, pagando da un privato la si fa il giorno dopo. C’è qualche differenza?