Dalla prescrizione ai vitalizi, il Movimento 5 Stelle prova a battere un colpo: mentre si consuma lo scontro durissimo sulla riforma Bonafede, Crimi e l’ex leader Di Maio convocano il M5s in piazza per il prossimo sabato 15 febbraio proprio per difendere le “leggi del Movimento”. «Sapevamo che il sistema voleva cancellare le nostre leggi ma allora c’è una sola risposta: il popolo italiano, che deve manifestare pacificamente contro questo osceno atto di restaurazione che inizia con questo atto di vitalizi. Io il 15 febbraio sarò con voi», è il messaggio del Ministro degli Esteri lanciato su Facebook poco dopo l’annuncio dato dal capo politico Vito Crimi «una manifestazione a Roma contro la casta e i privilegi. Non possiamo tornare al Medioevo dei partiti». L’occasione è duplice, come dicevamo: il nodo della prescrizione con Centrodestra e Italia Viva (e parte del Pd) da una parte e soprattutto il tema dei vitalizi nel merito della Commissione Contenziosi del Senato che è chiamata a dirimere una risposta ai ricorsi lanciati da ex parlamentari “colpiti” dalla nuova legge che elimina i vitalizi e i trattamenti pensionistici. Ancora Di Maio: «Questa è una stagione in cui stiamo vedendo un comportamento da parte delle forze politiche che è veramente indescrivibile. Abbiamo fatto i vitalizi e loro se li vogliono riprendere, abbiamo fatto la prescrizione, che è legge dello Stato, e adesso la stanno provando a mettere in discussione per cancellarla. C’è chi sta lanciando un referendum contro il reddito di cittadinanza per metterli chissà in quale privilegio», spiega l’ex leader per la prima volta tornato a parlare dopo le dimissioni prima delle Elezioni Regionali 2020.
VITALIZI, COME È NATO LO SCONTRO SULLA COMMISSIONE
«Il popolo deve scendere pacificamente in piazza per manifestare contro questo osceno atto di restaurazione», ha poi rilanciato Di Maio assieme a Vito Crimi dopo che in Parlamento il nuovo capo politico aveva appena finito di dire «Ricordate l’abolizione dei vitalizi? Ricordate quanta fatica abbiamo fatto per cancellare quell’odioso privilegio, che regalava la pensione a vita agli ‘onorevoli’ dopo solo pochi anni di permanenza in Parlamento? Eravamo riusciti ad abolirli, a lasciarli fuori. Ma adesso, i professionisti della vecchia politica stanno cercando di farli rientrare dalla finestra. E non gli basterà, perché vogliono anche salvare le poltrone che eravamo riusciti a togliergli». La polemica sui vitalizi arriva nella settimana dove i ricorsi di alcuni ex parlamentari contro il taglio del loro vitalizio arriva sul tavolo della Commissione Contenziosi: «A decidere se far tornare in vita i vitalizi cancellando la delibera del 2018 voluta dal M5s, che ne ha decretato la fine, sarà un organo interno del Senato in totale e pieno conflitto d’interessi. Questo perché tra i suoi componenti ci sono o persone che sono entrate in Parlamento molti anni fa e che quindi hanno tutto l’interesse a far decadere la disciplina attuale per godere personalmente del vitalizio maturato, oppure persone molto vicine ad altri ex senatori che attendono di poter riavere il privilegio», accusava il Blog delle Stelle pochi giorni fa chiedendo alla Presidente Casellati di sciogliere immediatamente la Commissione e provvedere a nuove nomine. La Presidenza proprio stamane ha ribadito l’autonomia assoluta dell’organismo, scatenando però le ire del Movimento che è così tornato alla carica convocando la piazza M5s: «Un organo giurisdizionale come la commissione Contenziosi è autonomo e indipendente. Non può essere sciolto d’autorità, né può interrompere la propria attività in virtù di una deliberazione che al momento non esiste ma è soltanto presunta», spiega la nota della Casellati, a cui replica a stretto giro il capogruppo M5s a Palazzo Madama, Gianluca Perilli «La Commissione Contenziosi del Senato è macchiata da un conflitto di interessi, non può giudicare in piena serenità e indipendenza gli oltre 700 ricorsi presentati. L’istituzione Senato deve farsi carico di questo problema molto serio, bisogna ridare credibilità alla Commissione e al procedimento azzerando tutto e cambiando la composizione».