Buone notizie per Gino Paoli, Cicciolina e Prodi. I vitalizi tagliati sono stati ripristinati, quindi gli ex senatori non solo li riavranno tutti indietro, ma riceveranno pure gli arretrati. Questo perché, come evidenziato dall’HuffPost, le motivazioni della sentenza di giugno che ha annullato il taglio del 60% dell’ottobre 2018 sono state depositate e quindi il verdetto è diventato esecutivo. Il tribunale interno del Senato, la cosiddetta “commissione contenziosa” ha ammesso che il taglio voluto dal MoVimento 5 Stelle, ma festeggiato ufficialmente da tutti i partiti, “si discosta sensibilmente dai paradigmi costituzionali in materia di certezza del diritto, legalità, eguaglianza, solidarietà”. Il taglio infatti “tocca retroattivamente i criteri di calcolo in base ai quali fu a suo tempo determinato, per ciascun parlamentare, il quantum della prestazione dovuta”. Di conseguenza, il provvedimento “incide sull’atto genetico costitutivo del diritto al vitalizio e non sul rapporto in essere”, visto che non interviene a limitare l’importo per “giustificate esigenze”, bensì “modifica gli atti con cui furono predisposti i provvedimenti di liquidazione per i singoli parlamentari”.



VITALIZI TAGLIATI RIPRISTINATI, CHI ESULTA: CICCIOLINA E…

Un brutto colpo per coloro che si sono illusi di poter intervenire su diritti acquisiti. La deliberazione, che è stata cancellata, disponeva una nuova determinazione dell’importo dovuto a ciascun ex parlamentare con effetti retroattivi. Il nodo riguarda “la revisione dei coefficienti di trasformazione che hanno un effetto distorcente”, perché determinano riduzioni importanti negli importi di minore entità, mentre per i vitalizi di importo massimo non sortisce alcun effetto. “In questo modo si incide, talora accentuatamente, sulla qualità della vita dei percettori di vitalizi di minore consistenza”. La sentenza stabilisce dunque che il taglio dei vitalizi viola la Costituzione. Peccato che in questi due anni un centinaio di ex parlamentari in attesa del giudizio siano morti. Pensiamo a Luciana Castellina, volto storico della sinistra, che passò da 3.140 euro a 500 euro. Ora la Camera dovrà adeguarsi. Quindi, come riporta l’HuffPost, Walter Veltroni tornerà a percepire 9mila euro mensili, Vendola tornerà a 8mila, Prodi ne recupererà mille, importo a cui erano arrivati i vitalizi di Gino Paoli e Cicciolina, che inizialmente percepivano 3.100 euro lordi.

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