I raggi UVB mediante la sintesi della vitamina D possono avere un effetto protettivo sul Coronavirus? Alcuni studi hanno indicato il possibile effetto protettivo dell’esposizione alla luce solare e della vitamina D per quanto riguarda il Coronavirus, un effetto che potrebbe servire a limitare i danni più gravi e che potrebbe spiegare ad esempio perché nei Paesi australi la mortalità è più bassa mentre situazioni decisamente critiche si sono manifestate in Paesi che soffrono di carenza di vitamina D, anche se è bene precisare che si tratta di un effetto protettivo sugli effetti della malattia e che dunque essa non impedisce l’infezione da Coronavirus.



In ogni caso, non essendoci ancora una soluzione efficace per prevenire e nemmeno per curare il Covid-19, ecco che tutto ciò che possa limitarne gli effetti negativi è senza dubbio molto prezioso per la medicina in queste settimane.

Un nuovo studio di tre ricercatori della Università Goethe di Francoforte, Rahul Kalippurayil Moozhipurath, Lennart Kraft e Bernd Skiera, pubblicato nei giorni scorsi, puntava dunque ad indagare in modo empirico appunto il ruolo protettivo della radiazione UVB misurata dall’indice ultravioletto (UVI) nel ridurre il numero dei morti attribuiti al Coronavirus.



VITAMINA D CONTRO CORONAVIRUS: I DATI DELLA RICERCA

I tre ricercatori hanno dunque effettuato uno studio su dati relativi a ben 64 Paesi per un periodo di 78 giorni a partire dal 22 gennaio 2020, per un totale di 4992 casi di decessi per Coronavirus per testare l’ipotesi e isolare l’effetto UVI da potenziali altri fattori come tendenze temporali sottostanti, fattori temporali specifici del paese e fattori variabili nel tempo come il tempo.

Dopo avere controllato i fattori variabili e costanti nel tempo, i ricercatori hanno scoperto che un aumento (permanente) di un’unità di UVI porta ad una diminuzione del 2,2% nei decessi da Coronavirus al giorno e una riduzione dell’1,9% nel tasso di mortalità al giorno – risultati che sono coerenti tra le diverse specifiche del modello.



In conclusione, si ritiene che vi sia “un effetto significativo della UVI nella riduzione dei decessi Covid-19, indicando l’evidenza del ruolo protettivo delle radiazioni UVB nella mitigazione dei decessi”. Di conseguenza, concludono gli autori della ricerca, “se confermato attraverso studi clinici, la possibilità di mitigare i decessi per Coronavirus attraverso l’esposizione sensibile alla luce solare o all’intervento nutrizionale con vitamina D sarà molto interessante perché è conveniente e ampiamente disponibile”.