Francesca Donato, europarlamentare della Lega, è intervenuta in occasione della puntata di “Di Martedì”, trasmissione di La7, andata in onda nella serata di ieri, 4 maggio 2021. A proposito di Covid-19, la donna ha sottolineato la presunta efficacia che le vitamine avrebbero nel percorso di cura contro il Coronavirus, entrando nello specifico: “La strategia dovrebbe essere non solo vaccinare e occuparsi delle misure di distanziamento, ma curare i sintomatici – ha asserito –. Il viceministro Sileri sa bene che ci sono state molte iniziative di medici che eseguono cure a domicilio, che hanno redatto i protocolli. Questi, però, non ancora autorizzati dal Ministero malgrado funzionino”.



E ancora: “Sono stati pubblicati, su autorevoli riviste, tantissimi studi scientifici sull’efficacia contro il virus delle vitamine come integratori naturali, degli antinfiammatori Fans, dell’ivermectina… Però, misteriosamente, non vengono ancora ammessi”. Per poi precisare: “Mi riferisco alle vitamine C e B e allo zinco, ci sono studi importanti che dimostrano questo”.



FRANCESCA DONATO SMENTITA DA BASSETTI: “LA SCIENZA NON HA COLORI POLITICI”

In seguito alle parole pronunciate dall’europarlamentare della Lega Francesca Donato ai microfoni di “Di Martedì” circa l’efficacia delle vitamine nelle cure contro il Coronavirus, è arrivata una prima smentita in diretta televisiva da parte della biologa Barbara Gallavotti (“Le vitamine non curano un malato grave di Covid-19”) e, successivamente, quella del professor Matteo Bassetti: “Mi dispiace, in letteratura scientifica non si dice esattamente che il virus si cura con le vitamine… Attualmente ci sono studi che dimostrerebbero il beneficio di alcuni farmaci, ma nessuno è stato condotto secondo le regole che andrebbero rispettate, che prevedono l’esecuzione di studi randomizzati, che pongono a confronto un farmaco A contro il placebo”. L’infettivologo ligure ha quindi chiosato, dicendo: “Credo che il problema venga posto male. Condivido l’approccio alle cure domiciliari, l’approccio precoce al paziente, ma, per favore, cerchiamo di evitare di fare diventare il farmaco A componente di una determinata parte politica e il farmaco B componente di un’altra parte politica. La scienza è scienza e non ha colore politico”.

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