Pressioni per riaprire tutto: questa la rivelazione ad Agorà del leader M5s Vito Crimi. Il Viceministro dell’Interno ha fatto il punto sull’emergenza coronavirus in Italia ed ha evidenziato: «Nella fase iniziale ci siamo basati sulle indicazioni che venivano dal comitato tecnico-scientifico e dalle indicazioni che arrivavano dal Paese: ancora oggi riceviamo da una parte tante pressioni per riaprire e dall’altra parte tante pressioni per chiudere». Poco dopo Crimi ha corretto un po’ il tiro: «Oggi ne riceviamo un po’ meno, ma fino a qualche giorno fa tutto il settore produttivo aveva delle difficoltà ad accettare delle restrizioni». E non sono esclusi interventi ancora più netti: «In alcune aree bisogna ricorrere a misure molto più restrittive e credo che i cittadini oggi le accetterebbero molto più volentieri rispetto a poco tempo fa».



VITO CRIMI SULL’EMERGENZA CORONAVIRUS: “SÍ A MISURE PIÙ RESTRITTIVE”

Vito Crimi ha poi evidenziato che non sono escluse nuove restrizioni: «Da parte nostra sono fortemente caldeggiate misure più restrittive, come uscite nei parchi e uscite per non necessità, considerando che alcuni sindaci ed alcuni presidenti di Regione lo hanno fatto». Difficile, però, ricorrere a mezzi elettronici per monitorare il comportamento dei cittadini: «Io non credo che si possa arrivare a tanto, altro discorso è controllare i percorsi che ha fatto una persona ed i contatti che ha avuto una persona positiva al coronavirus. Anche se è possibile rilevarli già anonimamente: sulla base dei collegamenti con le celle, le compagnie telefoniche possono ricostruire i flussi di spostamenti di persona. Abbiamo già visto qualche informazione che può essere utile come elemento per capire cosa non sta funzionando nelle procedure di restrizione e capire dove e come si può intervenire».



 

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