Vito Dell’Aquila ha vinto la medaglia d’oro ai Giochi di Tokyo 2020, laureandosi campione olimpico nella categoria -58 chilogrammi, primo millennial a ottenere un alloro a cinque cerchi. Il suo è stato il primo podio azzurro alle Olimpiadi in corso di svolgimento in landa nipponica e l’atleta pugliese, originario di Mesagne, ha subito centrato la piena posta in palio contro il tunisino Jendoubi, superato nei tre round della finale con il punteggio di 16-12, dopo essersi sbarazzato in semifinale dell’argentino Lucas Guzman (29-10) e, rispettivamente ai quarti e agli ottavi di finale, del thailandese Ramnarong Awekwiharee (37-17) e del magiaro Omar Salim (26-13).
Il giovane italiano, 20 anni, è nato il 3 novembre 2000 ed è alto 1,79 metri. La sua passione per il taekwondo ebbe origine a soli otto anni e nel prosieguo della sua carriera Dell’Aquila è approdato presso il Centro Sportivo Carabinieri, che frequenta dal 2018, senza perdere di vista la carriera scolastica (si è diplomato al liceo scientifico “Ferdinando” di Mesagne). Nel novembre 2019, poco prima dello scoppio della pandemia di Coronavirus, ha conseguito la vittoria del titolo europeo nei -58 chilogrammi a Bari, nella sua Puglia, che gli ha regalato il pass a cinque cerchi.
VITO DELL’AQUILA, ORO TAEKWONDO A TOKYO 2020: CHI È?
Sempre a fine 2020, Vito Dell’Aquila ha conquistato il successo al Grand Prix final di Mosca, competizione riservata ai migliori 16 al mondo, ma nel suo futuro, come da lui stesso ammesso in una recente intervista, c’è il giornalismo: il suo obiettivo è quello di iscriversi alla facoltà di Scienze della Comunicazione a Roma e di scrivere proprio dello sport che più ama, il taekwondo, che in Italia non gode di un eccessivo seguito mediatico.
Al momento, Dell’Aquila non è fidanzato e chissà che i riflettori accesisi di colpo su di lui in questa prima giornata di gare olimpiche dopo la cerimonia d’apertura di ieri non possano aiutarlo a trovare la sua dolce metà. Fra le sue passioni ci sono lo studio della lingua inglese, la scrittura e la televisione, con particolare riferimento ai palinsesti Netflix e a Spotify.