LA DENUNCIA DI VITO MANCUSO: “MI HANNO RUBATO IDENTITÀ SU FACEBOOK, PERSI 15 ANNI DI LAVORO”
«Un hacker mi ha rubato l’identità su Facebook, in fumo anni di lavoro»: la denuncia arriva oggi sul “Corriere della Sera” dal teologo e scrittore Vito Mancuso, vittima da alcuni giorni di un attacco hacker che ha preso pieno possesso della sua ex pagina “con spunta blu” (quella ufficiale). Inizia tutto un mese fa quando Mancuso racconta di avere ricevuto un messaggio su Instagram che pareva di “Meta”: «mi invitava, visto che già l’avevo su Facebook, ad ottenere anche su questo social la spunta blu, che attesta l’identità dell’utente. Ho pensato che quel messaggio mi stava arrivando perché su Instagram, che utilizzo molto meno di Facebook, avevo superato i 10 mila follower».
Dopo alcuni scambi via chat i dubbi iniziano ad insorgere in Mancuso che infatti cessa di rispondere: «c’era qualcosa di strano. E che dietro a quelle richieste non c’era affatto Meta. Poco dopo, sono stato buttato fuori dalla mia pagina Facebook e con me altri miei collaboratori che erano amministratori di quel profilo». Immediata la denuncia presentata alla Polizia Postale nel pomeriggio del 24 marzo, appena dopo l’attacco hacker: «La polizia ha capito che dietro alle richieste c’era un turco. Io mi sono fatto l’idea che sia un bandito, che dietro a questo gesto ci sia avidità, disonestà». Appena interrotte le comunicazioni con Mancuso pare che l’hacker abbia cominciato a cancellare svariate parti del profilo online Facebook.
VITO MANCUSO (TEOLOGO): “SONO PRONTO A PERDONARE IL MIO HACKER SE MI CHIEDE SCUSA”
«Questo mi dispiace moltissimo, quella pagina Facebook è in sostanza l’archivio di 13 anni di lavoro, ci sono miei pensieri, miei scritti, il commento a miei testi», lamenta ancora Vito Mancuso al “Corriere” lanciando un appello a chi gli ha rubato identità e lavoro di anni, «Il danno è anche alle persone che mi seguono, in tanti mi hanno detto che manca loro la lettura quotidiana dei miei pensieri, in tantissimi mi hanno manifestato solidarietà e anche per questo stanno fioccando le richieste di amicizia alla mia nuova pagina Facebook. Confido nel lavoro della polizia, spero che Meta se ne interessi al più presto e spero di tornare in possesso della mia pagina originale».
Davanti alle diverse richieste di riscatto pervenute negli scorsi giorni, tiene a precisare Mancuso, «non pagherò neanche un euro, anzi una lira, all’estorsione». Ad oggi la pagina ufficiale con spunta blu ha anche cambiato nome: non più Vito Mancuso – che intanto ha aperto un nuovo profilo – ma pagina “Fantasy Expert KJ”, con foto di giocatori di cricket: «Qui hanno preso di mira il mio lavoro – conclude Mancuso – ho avuto un danno professionale. Sono ben altre le cose che toccano nel profondo un essere umano, ma spero di tornare in possesso del profilo. Ho creato quella pagina non certo per denaro, ma per servire il bene». Un ulteriore appello finale viene lanciato dal teologo progressista al fantomatico hacker turco: «se capisse di aver commesso un furto ignobile, se restituisse il profilo e chiedesse scusa, sarei pronto a perdonarlo. Mi verrebbe naturale».