Il regista e scrittore Vito Molinari è stato rapinato a Milano riportando la rottura della spalla e del femore per la quale è stata necessaria un’operazione chirurgica. A raccontare cos’è successo è lo stesso Vito Molinari in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Il regista della prima trasmissione Rai è ricoverato all’Humanitas dove l’hanno operato all’anca mentre spalla e braccio sono stati irrigiditi da un tutore. Tutto è iniziato dopo l’uscita dalla banca di molinari. “Una macchina si mette di traverso davanti a me, mi sbarra la strada. Sono costretto a fermarmi. Si apre di colpo una portiera e scende un giovane che mi viene incontro in modo festoso“, racconta Molinari che si ritrova, così, ad essere salutato dal giovane come se fosse un vecchio amico. Il tizio ha cominciato a raccontargli la sua vita e, nonostante la richiesta del regista di lasciarlo in pace, ha continuato a parlargli. «Pur di togliermelo dai piedi ho messo una mano nel taschino interno della giacca. Lì tengo qualche biglietto da cinquanta e da venti euro tenuti insieme da un fermaglio. Mentre cercavo dieci euro lui li ha visti e si è buttato su quei soldi come una belva, correndo verso l’auto del complice».
Vito Molinari: “Non bisogna fare l’eroe”
Di fronte alla rapina subita, Vito Molinari è stato colto da un impeto di rabbia e ha inseguito il tipo. «Ho inseguito lo scippatore che cercava di salire sull’auto del complice e l’ho trattenuto per il braccio, mentre il socio accelerava. Sono caduto a terra e mi hanno trascinato per qualche metro…», racconta – “E così eccomi, con femore e spalla rotti“, aggiunge. Ripensando a tutta la vicenda e alla sua reazione, infine, Molinari conclude il suo racconto al Corriere della Sera dando un consiglio a tutti i cittadini. «Questo è stato un errore, lo dico per altri cittadini che possono avere come me una comprensibile reazione istintiva. Non bisogna fare l’eroe, non essendolo».