Del fenomeno del revenge porn avevamo parlato in tempi recenti: si tratta della pratica per cui vengono pubblicate, sui social network o addirittura in rete, immagini e video a sfondo sessuale. Cosa che può avvenire anche tramite chat su WhatsApp o altre app; un fenomeno che con la pandemia da Coronavirus sarebbe in forte aumento, perché il lockdown prolungato ha costretto le persone a rimanere in casa e in certi casi questo ha portato a un maggiore utilizzo di smartphone e computer. A Striscia la Notizia, il programma ideato da Antonio Ricci, una ragazza ha denunciato il revenge porn “subito” da parte del suo ex fidanzato; ha voluto mantenere l’anonimato e ha raccontato all’inviata Chiara Squaglia il suo incubo personale. “Il mio ex fidanzato mi aveva scattato foto mentre dormivo ha detto.



VITTIMA DI REVENGE PORN SI CONFESSA

Peccato che lei di quelle fotografie non sapesse nulla; ha rivelato che poi lei lo ha lasciato, e allora lui si è vendicato pubblicando tutto su Pornhub, Telegram e Facebook. “Mi ha umiliata in ogni modo possibile” ha detto la ragazza, che ha detto chiaro e tondo di aver subito una violenza psicologica che le ha cambiato la vita: “Questa cosa mi segnerà l’esistenza, l’ansia e la paura ci saranno sempre”. Una brutta storia, e possiamo solo metterci nei panni della malcapitata; a corredo del racconto, sono arrivate le parole dello psicologo Marco Schneider che, si legge su Libero Quotidiano, ha detto che il fenomeno del revenge porn può arrivare a far sviluppare, nelle vittime, “un vero e proprio disturbo post-traumatico da stress”. Addirittura, nel 50% le vittime di questa violenza psicologica arrivano a considerare il suicidio.



L’unica cosa che si può fare per tutelarsi, e ridurre al minimo i rischi del revenge porn, è non divulgare immagini e filmati di un certo tipo, ovvero quelli “in cui sono ritratte in atteggiamenti intimi, perché una volta diffuse in rete è impossibile controllarle”. Il consiglio alle ragazze è di evitare la condivisione anche con persone assolutamente fidate; certo, nel caso della vittima che ha raccontato la sua vicenda personale c’era ben poco da fare, perché le fotografie erano state scattate mentre dormiva e lei non ha mai saputo che esistessero finchè, purtroppo, le ha trovate lanciate sui social network e visibili pubblicamente da tutti.

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