CHI SONO LE VITTIME DELLA SPARATORIA A ROMA ZONA FIDENE: NICOLETTA, ELISABETTA E SABINA

Nicoletta Golisano – tra l’altro amica personale della Premier Giorgia Meloni -, Sabina Sperandio ed Elisabetta Silenzi: sono queste le tre donne vittime dell’assurda sparatoria avvenuta domenica 11 dicembre mattina a Roma, nella zona Fidene. Ad ucciderle durante una riunione del consiglio di amministrazione del consorzio “Valleverde”, sparando all’impazzata all’interno di un bar di Via Monte Giberto (periferia Roma Nord) un membro del consorzio Claudio Campiti, ora sotto arresto nella caserma dei carabinieri. Vecchi screzi, minacce verbali passate e con un trauma familiare nel passato (la morte del figlio adolescente in montagna): il killer di Fidene ha ucciso le tre donne, ferito gravemente altre 4 persone prima di essere letteralmente placcato da altri condomini presenti alla riunione di condomino. Accuse di continuo contro gli altri membri del Consorzio, Campiti ha rubato una pistola dal poligono di tiro stamane e ha aperto il fuoco uccidendo Nicoletta, Sabina ed Elisabetta, ignare e innocenti vittime della mattana.



«Claudio Campiti non era matto. E’ entrato armato nel bar dicendo ‘vi ammazzo tutti’. Aveva l’intenzione di sparare. C’erano problemi con il condominio, ci sono state diverse denunce alla procura della Repubblica per minacce. Una volta ha messo uno striscione con scritto ‘Consorzio rauss’. Non voleva pagare le spese del consorzio. Questa estate aveva minacciato dei bambini. Nel consorzio ci sono più di 200 consorziati. I consorziati lo hanno fermato e poi abbiamo chiamato i carabinieri», denuncia il vicepresidente del consorzio Velleverde, Luciana Ciorba, presente durante la sparatoria di Roma nord. Le tre donne vittime erano la segretaria del consorzio, una revisora contabile e un’altra componente del consorzio: uccise sul colpo, con colpi continui di pistola rivolte contro di loro e contro altri presenti, chi feriti gravemente e chi per fortuna in grado di bloccare Campiti prima che compiesse una strage ancora più ampia.



IL MESSAGGIO DELLA PREMIER GIORGIA MELONI ALL’AMICA NICOLETTA, UCCISA NELLA SPARATORIA DI ROMA: “NON È GIUSTO MORIRE COSÌ”

«Nicoletta era una mamma protettiva, un’amica sincera e discreta, una donna forte e fragile allo stesso tempo. Ma era soprattutto una professionista con un senso del dovere fuori dal comune. È stato quel senso del dovere a portarla lì, di domenica mattina, dove un uomo la aspettava per ucciderla a colpi d’arma da fuoco, insieme ad altre due donne, durante una riunione di condominio a Roma. Nicoletta era mia amica»: il ricordo di una delle tre vittime della sparatoria di Roma-Fidene è della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Conosceva bene Nicola Golisano, triste vittima assieme a Sabina Sperandio ed Elisabetta Silenzi della vile mattanza avvenuta stamane durante la riunione del Consorzio Valleverde. Come spiega nel messaggio social commosso la Premier, Nicoletta Golisano lascia «il marito Giovanni e uno splendido bambino di dieci anni, Lorenzo. Con la sua, altre famiglie, alle quali esprimo tutta la mia vicinanza, sono state distrutte».



Riferendosi poi al killer subito arrestato dalle forze dell’ordine, la Premier Meloni si augura che la giustizia «faccia quanto prima il suo corso. Il poligono dal quale aveva sottratto la pistola (il porto d’armi gli era stato rifiutato) è sotto sequestro». Davanti però alla morte di un’amica, la Presidente del Consiglio non riesce a mantenersi, a ragione, “distaccata”: «Eppure la parola “giustizia” non potrà mai essere accostata a questa vicenda. Perché non è giusto morire così. Nicoletta era felice, e bellissima, nel vestito rosso che aveva comprato per la festa del suo cinquantesimo compleanno, qualche settimana fa». Il saluto finale e l’accompagnamento alla famiglia e al destino della povera Nicoletta: «Per me sarà sempre bella e felice così. A Dio Nico. Ti voglio bene», firmato Giorgia Meloni.