La figlia americana di Vittorio Gassman, nata dalla relazione di Shelley Winters, attrice che è morta nel 2006, parla in un’intervista al Corriere della Sera del suo rapporto col padre. Vittoria Gassman, secondogenita e oggi medico negli Usa, parte dalla lite più furibonda: «Fu quando venni a trovarlo a Roma alla metà degli anni Sessanta. Ero adolescente e indossavo un paio di blue jeans. Lui aveva idee vecchie e non poteva accettare che non indossassi una gonna normale… Ma io ero ribelle». Nel suo nome c’è anche un omaggio alla Lollobrigida, infatti il suo secondo nome è Gina: «Mi è stato dato da mamma. Quando le chiesi il motivo, rispose che, vedendo nell’attrice italiana la donna più bella del mondo, volle aggiungere questo secondo nome».



Dopo la sua nascita, comunque, i suoi genitori divorziarono. «Un matrimonio-lampo. Avevo circa un anno e mezzo quando si lasciarono e rimasi negli Stati Uniti con mamma che soffrì molto quando poi seppe della nascita del terzo figlio, Alessandro, avuto dall’attrice Juliette Mayniel». Vittoria Gassman parla del padre spiegando anche che sia stato assente: «Ovvio e ne ho sofferto, anche se lui veniva a trovarmi a New York una o due volte l’anno. Però mi scriveva spesso e voleva che imparassi l’italiano, le sue lunghe lettere erano in questa lingua: per me noiosissimo leggerle».



“PAPÀ VERO ANCHE NEI DIFETTI, MAMMA INFELICE…”

Vittoria Gassman ricorda di quando mangiavano al Plaza quando il padre andava a trovarla, inoltre andavano al cinema insieme e lo guardava mentre si esibiva con delle letture al Consolato italiano. Poi quando cominciò a frequentare l’università a Boston le fece un regalo: si fermò una settimana per seguirla negli studi, assistendo alle lezioni. Dai 10 anni in poi la figlia del grande Vittorio Gassman ha cominciato a raggiungerlo in Italia. «Ogni estate trascorrevo circa un mese con lui: ci tenevo tanto e ci teneva tanto anche lui, nonostante le litigate… le emozioni superavano i contrasti». Non ha mai avuto dubbi riguardo la sincerità del padre: «È sempre stato vero, nei pregi e nei difetti». Nell’intervista al Corriere della Sera conferma le difficoltà anche nel vivere con la madre: «Amavo molto mamma, ma era una donna infelice e non era facile vivere con lei». Ma in generale non era facile, in particolare per Vittorio Gassman, che ha avuto quattro figli da altrettante donne. «Stranamente, riusciva a mettere d’accordo le quattro donne. Una volta venne in America con Juliette per farcela conoscere, dopo la nascita di mio fratello. La sua nuova compagna andò d’accordissimo con mia madre. Andavano insieme a fare compere e tornavano felici: papà ed io assistevamo sorpresi all’amicizia tra loro».



VITTORIA GASSMAN E IL RAPPORTO CON I FRATELLI

Vittoria Gassman ha parlato anche del suo rapporto con i fratelli. «Pur non vedendoci spesso, mi sento legata a tutti, compreso Emanuele Salce, che papà ha cresciuto come un figlio. Con Paola condividiamo ricordi d’infanzia e adolescenza; Alessandro è il più divertente; Jacopo è introverso, molto intellettuale come me». La pandemia è stata anche un’occasione per frequentarsi di più, seppur comunque non di persona: «Avevamo creato una chat dove dialogavamo a distanza». Di sicuro Vittoria Gassman è l’unica a non aver seguito le orme di mamma e papà Vittorio Gassman, infatti è medico geriatra. «Mamma mi diceva cose negative su una carriera difficile. Papà mi fece partecipare con comparsate ad alcuni suoi film, ma non mi ha mai spinto al suo mestiere. Io sono interessata alla scienza». Infine, riguardo il suo primo e ultimo ricordo: il primo è la torta-gelato preparata dalla madre, un cui pezzo veniva metto in freezer per il padre se non poteva essere presente il giorno della festa; l’ultimo invece riguarda una vacanza a Sabaudia con i suoi figli. «Era sofferente nel respiro: fumava come un demonio, soffriva di enfisema. Eppure, quando era nato Alessandro, aveva promesso: non fumerò fino a quando compirà 16 anni. Appena compiuti, ricominciò a fumare».