Vittorio Brumotti, inviato del telegiornale satirico di Canale 5 Striscia la Notizia ha subito una nuova aggressione, ancora una volta nella periferia di Roma, più precisamente a Nuova Ostia. Mandato sul luogo per indagare, come sua abitudine, sullo spaccio di sostanze stupefacenti nell’area, l’invito ha rischiato letteralmente il linciaggio da parte dei residenti della via, in un servizio che andrà in onda durante la puntata serale del telegiornale, che inizia alle ore 20:35. Fortunatamente, sembra che Vittorio Brumotti, grazie anche all’intervento delle Forze dell’Ordine, sia riuscito ad uscirne illeso, nonostante la grande paura che lui e la sua troupe hanno attraversato.



Vittorio Brumotti aggredito ad Ostia

Nel servizio che andrà in onda questa sera durante Striscia la Notizia, l’inviato Vittorio Brumotti, in compagnia della sua fidata bicicletta, è stato mandato ad indagare lo spaccio a Nuova Ostia, nella periferia di Roma. Assieme alla sua troupe si trovava in via Marino Fasan, dove sembra che i narcotrafficanti siano concentrati, come indicano parecchie segnalazioni pervenute al telegiornale e alle Forze dell’Ordine della Capitale. Sembra, addirittura, che siano riusciti ad occupare alcuni edifici sul litorale, creando decine e decine di appartamenti solo per lo spaccio.

Vittorio Brumotti, chiedendo in giro come di consueto per cercare di restituire il quartiere ai comuni cittadini, stanchi del degrado e dello spaccio, sembra aver pestato i piedi a qualcuno di troppo. Molti residenti, racconta, hanno iniziato ad urlare insulti contro di lui e la sua troupe in quelle raccontate come delle vere e proprie scene di guerriglia urbana in pienissima regola. L’inviato e la troupe, fortunatamente, sono riusciti a barricarsi dentro ad un edificio dove hanno atteso l’intervento delle Forze dell’Ordine, con tanto di elicottero della Fiamme Gialle. “È stata un’ora di follia“, ha raccontato Vittorio Brumotti, “abbiamo rischiato il linciaggio. I residenti della via, dai ragazzini ai vecchi, erano contro di noi. Siamo dovuti scappare e rifugiarci in un palazzo finché non siamo stati tratti in salvo dalla Guardia di Finanza che ci ha caricati in auto e scortati via da lì”.

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