Vittorio Brumotti, il byker più famoso d’Italia nonchè inviato di Striscia la Notizia, si racconta in un’intervista rilasciata ai microfoni de Il Secolo XIX. Oltre a raccontare la sua passione per la bike, nata quando era ancora un bambino, l’inviato di Striscia si sofferma sulle incursioni che è solito fare nei luoghi di spaccio dove, spesso, è vittima di aggressioni. Nonostante la pericolosità delle situazioni in cui spesso si ritrova, Vittorio Brumotti racconta di vivere tutto molto serenamente. “Non ho paura”, racconta a Il Secolo XIX. “Noi liguri non ci facciamo tanto caso. C’è gente che fa le scene tipo i calciatori di calcio di fronte al cartellino rosso, ma non mugugniamo e non stiamo neanche lì a lodarci. Quando succedono certe cose mi comporto come se non fosse successo e il giorno dopo sono di nuovo in giro con la mia bici”, spiega il campione di byke.
VITTORIO BRUMOTTI: “SONO MOLTO CREDENTE”
Protagonista di tantissime imprese, Vittorio Brumotti non è riuscito a scalare l’Everest con la bici. “Mi hanno bloccato per motivi politici. Quell’impresa mi è rimasta nel cuore”, ha raccontato il campione. Figlio di Elisabetta che l’ho avuto quando aveva solo 18 anni e di Claudio che è l’idolo dei suoi amici, Vittorio Brumotti racconta che la sua famiglia è la sua vera ricchezza. “La nostra è sempre stata una famiglia molto unita. Sanno che se io non facessi certe cose starei male. Sono orgogliosi di quello che faccio. Non mi dicono mai stai attento anche quando mi tirano le pietre. Però quando d’estate conduco Paperissima Sprint mia mamma è molto più contenta”, aggiunge. Infine, svela un lato inedito di sè: “Sono molto credente. Il mio Santo protettore è Padre Pio. Ogni sera, prima di andare a dormire, recito 25 Ave Maria e 25 Padre Nostro. Lo faccio da quando sono nato. Recito le preghiere sdraiato per terra, facendo stretching”, conclude.