Ospite a Vieni da me, Vittorio De Scalzi si è raccontato a cuore aperto tra carriera e vita privata. Dopo l’emozionante ricordo della figlia Alice, morta a soli 30 anni, il cantante ha rivelato: «Il suo sogno era quello di poter diventare cantante». Poi sugli altri due figli, Alberto e Armanda: «Mio figlio Alberto è un rapper, è bravissimo: grazie a lui imparo a capire delle cose, attraverso mio figlio certe cose le capisco altrimenti sarei prevenuto. Armanda è una guerriera, anche lei a tempo perso canta ed ha una voce bellissima». Vittorio De Scalzi è poi tornato su Domenico Di Palo e sull’incidente stradale che ebbe nel 1998: «Lui era in coma e avevo mangiato un mangianastri, l’ho messo sopra il cuscino con una cassetta dei New Trolls. Quando si è ripreso mi ha detto: “Proprio i New Trolls mi hai messo? Non potevi mettermi i Beatles o i Queen?”». Infine, sulla storica band: «Si sono modificati continuamente, sono arrivati elementi nuovi e sono andati via elementi vecchi: quello che rimane sono le loro belle canzoni». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
VITTORIO DE SCALZI A VIENI DA ME
Leader dei New Trolls, Vittorio De Scalzi oggi ospite a Vieni da me. «Io ho cominciato a 4 anni a suonare il pianoforte, che suonava benissimo mia madre: in casa c’era musica dappertutto. Mio padre aveva un ristorante e c’era musica anche lì. Ero molto tranquillo da bambino ma suonavo sempre: suonavo e componevo canzoni inventate», racconta il cantante, che ha poi parlato del legame con Fabrizio De Andrè: «Veniva qualche volta a mangiare. Io da ragazzino avevo la passione per Fabrizio e lo sentivo di nascosto, perché diceva parolacce e toccava temi scabrosi. Quando veniva al mare, correvo da lui e andavo a fargli sentire le mie follie: non ci ho mai pensato, ma chissà che avrà pensato…». Una battuta anche sul Festival di Sanremo: «Non ne è andato bene uno, ma ci ha dato grande popolarità».
VITTORIO DE SCALZI SULLA MORTE DELLA FIGLIA ALICE
Vittorio De Scalzi si è soffermato sull’importanza del padre per la carriera dei New Trolls: «Corrompeva i discografici con cene e lauti pasti per far firmare contratto a suo figlio (ride, ndr). Un amico di mio padre, discografico, veniva spesso e sempre più spesso. Noi facevamo le prove nel salone del ristorante di mio padre, suonavamo ma mai all’ora di pranzo perché altrimenti andavano via i clienti. E’ stato molto importante per me: a quei tempi genitori disponibili con un figlio che voleva fare il musicista erano pochi. Mio padre ci ha trovato il primo contratto per i concerti». «La mia vita è stata variegata, ha cambiato molte facce, ma sempre con il minimo comune denominatore dell’amore e della musica. Non si deve dire, ma sono abbastanza soddisfatto della mia vita», ha aggiunto De Scalzi, che è tornato sulla tragica morte della figlia Alice: «Alice è un tasto difficile: i genitori non dovrebbero mai sopravvivere ai figli, purtroppo nel 2005 è mancata. Per fortuna avevo altri due figli, che mi hanno aiutato a superare un momento difficile. E’ morta all’improvviso a 30 anni: non è facile parlare di queste cose, sono cose che non passano mai e con le quali devi imparare a conviverci»