«L’ho perso molto giovane, avevo 23 anni. Mi avrebbe potuto insegnare ancora di più». Christian De Sica parla con rammarico a Verissimo della morte del padre Vittorio. «Era un uomo speciale, genio e sregolatezza, come tutti gli autori di quell’epoca, ma era anche un uomo semplice e disponibile. A casa non parlava di cinema, si metteva le pantofole e guardavamo la partita insieme», ha proseguito l’attore. Ma ha anche un altro rammarico: «Mi spiace che i miei figli e mia moglie non l’abbiano conosciuto. Ma è una famiglia che fa il cinema». Christian De Sica ha parlato anche della sorella Emi De Sica: «Lui era di un’altra generazione, non aveva il coraggio di dire che era sposato e aveva un’altra figlia. Emi una volta mi chiamò e conobbi una donna simpatica, intelligente e carina, aveva un grande senso dell’umorismo. Io a 18 anni ho saputo di avere una sorella».



Ma la famiglia è più grande: «Poi è stato con una spagnola… con cui ha avuto un figlio. Poi ce n’è stata un’altra che il giorno che seppellimmo papà stava mettendo una madonnina, si è girata e aveva la faccia mia. Poveraccio, papà si doveva dividere in due, pure a Natale. Le sue donne lo sapevano e si odiavano, poi quando papà è morto sono diventate amiche», ha raccontato Christian De Sica. Invece sul matrimonio dei suoi genitori: «Per poterla sposare, visto che erano amanti, è diventato cittadino francese. Poi io ho chiesto al presidente Pertini di tornare ad essere italiano». (agg. di Silvana Palazzo)



Christian De Sica e Maria Mercader, genitori di Christian De Sica

Vittorio De Sica e Maria Mercader sono stati i genitori di Christian De Sica. Lo showman, cresciuto a pane, arte e cinema, era in parte predestinato al mondo dello spettacolo anche se sin da ragazzino ha avuto tantissimi dubbi sul suo futuro artistico. “Mi vergognavo a fare l’attore, con padre attore e grande regista, e madre attrice” – ha confessato Christian De Sica dalle pagine del Corriere della Sera. Un paragone troppo grande e impossibile da superare quello col padre: attore e regista tra i più grandi del panorama italiano. Senza dimenticare poi il grande talento della madre Maria Mercader, attrice conosciuta e molto popolare.



“Mi sentivo un cane, non volevo fare brutte figure e, siccome avevo una fidanzatina venezuelana, me ne andai dall’altra parte del mondo: conoscevo lo spagnolo grazie a mamma e volevo provare a cimentarmi nelle prime esperienze artistiche lontano da casa per non dover subire ingombranti paragoni. All’inizio, non trovando lavoro, mi adattai a fare il cameriere in un albergo lussuoso, il Tamanaco Hotel di Caracas” – ha raccontato De Sica.

Christian De Sica e il padre Vittorio De Sica: “voleva che mi laureassi”

Christian De Sica è sempre stato attratto da mondo del cinema e dello spettacolo. La presenza di due genitori così grandi ed ingombranti l’hanno inizialmente messo in difficoltà spingendolo anche ad una carriera universitaria per volere dello stesso padre Vittorio De Sica. “i ero iscritto alla facoltà di Lettere, papà voleva che mi laureassi. Quando gli avevo espresso il desiderio di fare l’attore, mi aveva risposto a brutto muso: sei matto? Per accontentarlo, frequentavo le lezioni di giorno, però di sera di nascosto cominciavo a esibirmi in qualche locale” – ha raccontato lo showman italiano. Poi la sua vita viene scossa dalla morte del padre: “ho perso papà che avevo 23 anni”.

La presenza del padre non è mai stata un peso nella sua vita: “quando stava a casa era un borghese tranquillo come tanti. Se gli chiedevamo qualche curiosità sugli attori che dirigeva in quel momento sul set, rispondeva “per carità! non mi far parlare della Loren, della Lollobrigida, di Mastroianni…”. Christian De Sica lo ricorda come un padre severo: “teneva molto alla nostra educazione: a tavola non si dicevano parolacce, ma non faceva sentire il suo peso di artista internazionale. Mi sono reso conto della sua importanza al funerale, anche da morto faceva spettacolo. Peccato averlo potuto frequentare poco: l’ho conosciuto che aveva già i capelli bianchi”. Sulla madre Maria Mercader: “mio padre l’ha chiusa in casa e lei ha vissuto tutta la vita innamorata di lui, tra il parrucchiere, le partite a carte coi miei zii e noi figli. È stata un po’ vittima. In parte è stata lei a spingere mio padre a diventare regista, anche per allontanarlo dal teatro e dalla prima moglie”.