La famiglia di Vittorio Emanuele Parsi si stringe attorno al docente di Relazioni internazionali all’Università Cattolica di Milano dopo il malore improvviso e prova ad alzare un muro di riservatezza attorno alle sue condizioni di salute. Ricoverato in terapia intensiva dal 29 dicembre all’ospedale di Treviso, negli ultimi giorni è stato al centro di alcune indiscrezioni in merito appunto al suo stato. La famiglia chiede, quindi, alla stampa di «astenersi dal divulgare presunti aggiornamenti da fonti sconosciute». In una nota, il cui contenuto è stato diffuso dall’Ansa, si legge che la famiglia è «grata per l’affetto e la stima che circonda il professor Parsi» e «si riserva di dare notizie al momento opportuno».



A seguire l’evolversi della situazione anche la stessa università, infatti Vittorio Emanuele Parsi oltre ad essere docente di Politiche europee ed internazionali, Scienze politiche e delle relazioni internazionali e Politiche per la cooperazione internazionale allo sviluppo, è anche direttore dell’Alta scuola di Economia e relazioni internazionali (Aseri). «Siamo vicini alla famiglia che si trova accanto a lui. Ringraziamo tutti i colleghi, docenti e amici che ci stanno contattando, esprimendo vicinanza e preoccupazione per le condizioni del professor Parsi. Forza Professore. La sua squadra la attende nuovamente in Aseri», ha scritto Aseri sulla pagina Facebook.



VITTORIO EMANUELE PARSI “MALATTIA COMPLESSA”

Le ultime notizie sulle condizioni di salute di Vittorio Emanuele Parsi sono riportate dal Corriere della Sera, che ha precisato che il professore è uscito dal coma, dopo l’intervento chirurgico d’urgenza al cuore a cui è stato sottoposto giovedì scorso. I medici dell’ospedale di Treviso lo avrebbero svegliato. Parsi, fra i maggiori esperti italiani di geopolitica, risponderebbe ad alcuni stimoli e avrebbe accennato a qualche lieve movimento. Le condizioni però restano molto gravi e la prognosi riservata. Si parla di una malattia complessa, come l’operazione a cui è stato sottoposto.



Il professore della Cattolica di Milano si era sentito male mercoledì a Cortina, durante la presentazione del suo ultimo libro “Madre patria”. Prima una fitta al cuore, poi alla schiena. Quindi, Vittorio Emanuele Parsi era stato portato all’ospedale Codivilla Putti di Cortina, dove era rimasto per circa 10 ore. Nella mattinata di giovedì, dopo aver accusato un secondo malore, il politologo era stato trasferito a Belluno, da qui poi a Treviso.