Nuovo slittamento in vista per il processo Ruby-ter che vede coinvolto Silvio Berlusconi, Vittorio Feltri su Libero si schiera al fianco del Cavaliere. In un lungo editoriale, il direttore non ha usato troppi giri di parole, come suo solito, e ha parlato di «una scopata malandrina» che costituirebbe reato: «La cosa mi turba perché, se i magistrati si mettono a indagare sul mio passato di maschio furbetto e incline ad accoppiarsi, sto fresco».
Parallelamente, Vittorio Feltri ha citato il caso dei terroristi di estrema sinistra arrestati in Francia, che dopo una notte dietro le sbarre sono stati subito liberati in attesa che si compiano le procedure relative al rimpatrio, che, aggiunge il giornalista, «probabilmente non avverrà mai», considerando che la «generosa» sinistra italiana si è immediatamente schierata al fianco dei reprobi «gridando ai quattro venti che costoro sono vecchi bacucchi e non meritano di essere ingabbiati trenta e rotti anni dopo i misfatti di cui sono stati autori».
VITTORIO FELTRI: “A BERLUSCONI CONVENIVA ESSERE GAY”
Secondo Vittorio Feltri, gli ex brigatisti non sconteranno alcuna pena e continueranno a vivere liberi, mentre Silvio Berlusconi non la passerà liscia. «Si è imposta l’idea che il delitto peggiore non è ammazzare qualche cristiano bensì fare l’amore con una ragazza che ci sta», l’affondo del direttore di Libero, che ha poi proseguito con una provocazione: all’ex premier conveniva essere gay. «Se Silvio anziché penetrare una donzella avesse sodomizzato un giovanotto nessuno gli avrebbe torto un capello. Anzi, ora lo porterebbero in trionfo perché i rapporti gay sono da applaudire, quelli etero sono stupri o qualcosa del genere», le parole di Vittorio Feltri. Berlusconi che sarebbe poi stato direttamente celebrato e beatificato, considerando l’imminente entrata in vigore del ddl Zan: «Altro che tribunale, il suo posto sarebbe l’altare con la benedizione del cardinale Bassetti».