E’ un Vittorio Feltri come al solito senza peli sulla lingua quello che ha commentato, attraverso le colonne di Libero, il recente Dpcm del presidente del consiglio Giuseppe Conte, e la conferenza stampa dello stesso. Secondo il collega della carta stampata l’esecutivo starebbe promettendo misure per svariati miliardi di euro nonostante i soldi non vi siano: “Il problema è che il primo ministro per rimanere assiso sulla propria poltrona è costretto a promettere palanche a tutti – scrive Feltri – miliardi di qua e miliardi di là al fine di incoraggiare il popolo. Peccato che la montagna di contanti stanziata sulla carta in realtà non ci sia se non nelle intenzioni, però non nel portafogli, dell’esecutivo”. Feltri parla di “libro dei sogni” che non trova riscontro nella realtà. Le categorie più penalizzate in questo momento storico sono coloro che hanno perso il lavoro e che secondo Feltri “si illudono di ricevere contributi sostitutivi dello stipendio finito in fumo”.



VITTORIO FELTRI: “SALVEZZA RAGGIUNGIBILE PER I TITOLARI DI AZIENDE”

Situazione meno drammatica invece per i titolari delle aziende, che stando a Feltri dovrebbero riuscire a superare la crisi: “Indubbiamente – scrive ancora il giornalista – il percorso che conduce alla salvezza non sarà breve, tuttavia il traguardo è raggiungibile. Di norma quando l’ economia cade poi rimbalza e si riassesta, mentre i lavoratori comuni se cascano spesso si rompono l’ osso del collo”. Secondo il direttore di Libero, Giuseppe Conte avrebbe detto fra le righe di essere pronto a mettere le mani nei conti correnti degli italiani, un’affermazione di cui lo stesso Feltri si assume la responsabilità scrivendo: “Giuseppe si è lanciato in una conversazione sibillina, insinuando che prima o poi il governo, per racimolare i soldi necessari al rilancio della economia patria, dovrà mettere le mani sporche sui nostri conti correnti bancari”. Due sarebbero i modi: “Fottendocene una parte – prosegue ancora il giornalista – che verrebbe prelevata alla fonte, cioè dalle nostre riserve di contanti, oppure ingiungendo agli italiani di acquistare titoli nazionali”. Parole che stando a Feltri avrebbero spaventato gli italiani: “Non si può campare sereni – conclude la sua disamina – pensando che il tuo nemico più pericoloso sia lo Stato, il quale punta a impoverirti per recuperare fondi da destinare non si sa bene a chi né perché”.

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