Vittorio Feltri denuncia di essere stato censurato dal suo “Libero” e lo fa senza mezzi termini. Il fondatore del quotidiano oggi diretto da Alessandro Sallusti avrebbe infatti messo mano a un suo intervento. “Per la prima volta in 60 anni di professione giornalistica sono stato censurato, ed è accaduto nel giornale che ho fondato, Libero. Non so perché. Nessuno mi ha dato spiegazioni. Suppongo perché ho definito invasori gli emigranti, esattamente come ha fatto il Giornale oggi”, le sue parole su X.



 

La denuncia di Vittorio Feltri

Da tre anni non più iscritto all’Ordine dei giornalisti, Vittorio Feltri ha continuato a scrivere sul suo giornale e spesso i suoi interventi hanno acceso il dibattito. Ora la polemica è tutta “interna”, considerando che il fondatore di Libero sta probabilmente accusando il direttore editoriale di aver tagliato una sua frase che invece è stata pubblicata dal Giornale, quotidiano che è recentemente passato nello stesso gruppo editoriale. E non si tratta di una polemica “improvvisa”. Nella giornata di ieri Feltri aveva difeso il termine “clandestino”, ribadendo il suo diritto di continuare ad utilizzarlo: “Non esiste alcuna norma che autorizzi i cittadini di altri Paesi a mettersi in mare per trasferirsi in Italia, addirittura senza documenti. Di contro, semmai esiste il reato di clandestinità, cioè il reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato, ed esistono altresì i clandestini, che dalle nostre parti sono parecchi”.



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