Vittorio Feltri ha una dote in comune con Maurizio Costanzo: ha portato il giornalismo alle persone, che vengono prima dei politici. Lo ha confermato lo stesso Feltri a Stasera Italia, su Rete 4, commentando la notizia della morte del conduttore e giornalista: “Effettivamente andavamo d’accordo forse proprio per questo”. Ma Feltri ha voluto anche rivelare un retroscena: “Io ricordo anche un Costanzo in difficoltà dopo la vicenda della P2. Fu addirittura estromesso da tutti i compiti importanti che aveva ricoperto prima”. All’epoca Feltri lavorava al Corriere della Sera.
Vittorio Feltri decise allora di scrivere un articolo elogiando Maurizio Costanzo, “dicendo anche che la P2 era una scemenza, come poi i fatti hanno potuto dimostrare, visto che non c’è stato alcun condannato, non essendoci stato alcun reato. Prese questo articolo pubblicato su Sette, mi chiamò e ringraziò, lo ritagliò e lo appese ad un muro. Io per lui ho molto affetto e ammirazione”.
LA BATTUTA DI FELTRI SULLA MORTE DI COSTANZO…
“In televisione era un fenomeno, quando ha lavorato per la carta stampata ha avuto difficoltà notevoli. Infatti, ti sei dimenticata di parlare della sua direzione della Domenica del Corriere, che non fu brillantissima. Anche L’Occhio, che tu hai definito innovativo, in realtà era un catorcio, infatti Rizzoli fu costretta a chiuderlo”, ha detto Vittorio Feltri a Barbara Palombelli. La cosa drammatica, ribadisce il giornalista, fu la P2 che interruppe la carriera televisiva di Maurizio Costanzo, poi fu Silvio Berlusconi a farlo lavorare su Rete 4. “Diciamocelo francamente: non era un giornalista adatto alla carta stampata, ma un fenomeno in tv. Non dico che ha inventato la tv, ma ha inventato il modo per sfruttarla al meglio. Sgarbi è stata una sua intuizione, ad esempio, insieme hanno innovato i talk show, che erano sempre interessanti e vivaci. Era il compagno ideale per il nostro Maurizio Costanzo, col quale io ho avuto molto a che fare”. Infine, una battuta: “Adesso all’appuntamento col becchino manco soltanto io, poi ci siamo”.