Prima di parlare dello scontro, è bene parlare dei contendenti, ergo Vittorio Feltri e Barbara Lezzi. Il primo, giornalista, non necessita di troppe presentazioni; la seconda, ex ministro per il Sud nel primo Governo Conte, è un’esponente del Movimento Cinque Stelle. Ora, ad accendere la disputa tra i due, sono state le parole pronunciate in televisione sabato sera dalla donna, che, riprendendo le parole scritte da Feltri in un suo intervento pubblicato su “Libero”, “si è lanciata in una serie di sproloqui sconditi di sugo, eppure zeppi di livore gratuito. Ha aggredito il direttore responsabile del quotidiano, Pietro Senaldi, dicendogli che il suo giornale è letto da quattro gatti, quando invece trattasi di uno dei pochi giornali in grado di guadagnare copie nonostante il mercato della stampa sia da anni in crisi. Allorché la sprovveduta Lezzi ha poi incautamente sottolineato, rivolgendosi a Senaldi, che Libero incassa le provvidenze pubbliche, ha pestato una cacca gigantesca, in quanto se c’è una che riceve mensilmente l’indennità elargita dallo Stato, questa è proprio lei”.



VITTORIO FELTRI VS BARBARA LEZZI:  “SPUTA SENTENZE SPROVVISTE DI QUALSIASI LOGICA POLITICA

Vittorio Feltri ha quindi rincarato la dose, sottolineando che l’ex ministro Lezzi, durante le sue apparizioni televisive, sputa sentenze sprovviste di qualsiasi logica politica. Poveraccia, va capita. Come tutti coloro che non hanno una adeguata preparazione culturale, Lezzi riempie i suoi discorsi di banalità, quando va bene, e di minch*ate solenni quando va male”. Un attacco veemente, secondo i canoni tipici di comportamento del giornalista, che poi ha voluto ulteriormente infierire sulla malcapitata grillina asserendo che si tratta di una persona disinformata e che è normale che ignori i temi dei quali discetta a ruota libera, come se anziché in uno studio televisivo fosse seduta “sulla poltrona della propria parrucchiera”. Da ministro a massaia, secondo Feltri, il passo è breve. “Siamo al bue che dà del cornuto all’asino – ha concluso –. L’inettitudine dell’onorevole è talmente crassa da lasciare allibiti. Barbara è inconsapevole che la stampa di tutta Europa sia sostenuta dai governi di ciascun Paese, non per generosità, bensì perché non esiste democrazia se si uccide la libertà di pensiero espresso dai giornali. Senta, Lezzi della malora, prima di aprire bocca, se la sciacqui”.

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