E’ un Vittorio Feltri come al solito tagliente e senza peli sulla lingua quello che ha commentato il recente sbarco in Italia di 30 medici e infermieri provenienti dalla vicina e amica nazione Albania. Prima dell’arrivo degli operatori sanitari albanesi, il premier Edi Rama, ha parlato brevemente con la stampa presente, spiegando: “Trenta nostri medici e infermieri partono oggi per l’Italia, non sono molti e non risolveranno la battaglia tra il nemico invisibile e i camici bianchi che stanno lottano dall’altra parte del mare. Ma l’Italia è casa nostra da quando i nostri fratelli e sorelle ci hanno salvato nel passato, ospitandoci e adottandoci mentre qui si soffriva”. Parole che hanno fatto il giro del web nella giornata di ieri, e che sono arrivate anche al direttore del quotidiano Libero. Rilanciando il discorso di Rama via Twitter, il collega giornalista ha commentato, tagliente come il suo solito: “Complimenti a Edi Rama, premier albanese: parla italiano meglio di Luigi Di Maio”.



VITTORIO FELTRI VS DI MAIO: UN ASTIO MAI NASCOSTO

L’astio e l’ironia di Feltri nei confronti del ministro degli esteri, ex capo politico del Movimento 5 Stelle, non è mai stato nascosto, e anche recentemente, durante un’ospitata di Di Maio al programma “L’aria che tira”, lo stesso direttore di Libero aveva commentato: “La Merlino sulla 7 intervista Di Maio, si vede che non ha niente di meglio da fare che contribuire alla diffusione delle banalità”. Anche la pagina Facebook ufficiale è piena di freddure all’indirizzo in particolare del governo Conte, ma comunque Feltri non disdegna attacchi anche al mondo politico a lui più prossimo, quello del centrodestra. Soltanto lo scorso 24 marzo, infatti, aveva inviato una lettera al leader della Lega e dell’opposizione, Matteo Salvini, un lungo pensiero concluso con le parole: “Dammi retta, Matteo (il riferimento al pensiero del leghista sulle carceri dopo le rivolte ndr). Essere rigidi come te va bene, essere crudeli come vuoi essere è un orrore”.



Leggi anche

"Patata bollente": Feltri e Senaldi condannati in Cassazione/ 11mila euro per il titolo su Virginia Raggi