Vittorio Gassman torna per una serata a incantare il pubblico
, anche se solo quello televisivo: a quasi 20 anni dalla scomparsa infatti l’istrionico attore originario di Genova e scomparso a Roma nell’estate del 2020 è stato omaggiato ieri con uno speciale docu-film intitolato emblematicamente “Sono Gassman! Vittorio re della commedia” (qui il video) in cui la vita artistica, e dunque il lato pubblico, ma pure quella privata dell’attore e regista viene raccontata non solo dai suoi famigliari, ma pure da chi l’ha conosciuto e da coloro che hanno lavorato assieme a lui. E a distanza di tanto tempo quello che emerge è il ritratto di un uomo che nel lavoro di Fabrizio Corallo (vincitore di un Nastro d’Argento) appare dalle inesauribili energie ma pure dalla poliedrica personalità anche se si scopre, come spesso accade, che nel privato Gassman erano una persona invece molto timida e fragile. Nel docu-film infatti il suo ritratto viene ricostruito mediante parole e i più significativi spezzoni di film e pièce teatrali in cui ha recitato nel corso di una lunghissima carriera e particolarmente interessanti sono gli interventi non solo dei figli Alessandro, Paola, Vittoria e Jacopo ma pure di colleghi più giovani e di due “attenti osservatori” della scena odierna quali sono Renzo Arbore e Maurizio Costanzo.
VITTORIO GASSMAN, RE DELLA COMMEDI MA “FRAGILE E TIMIDO”
Insomma dopo vent’anni Vittorio Gassman resta non solo una figura ancora attuale nel panorama contemporaneo artistico ma allo stesso tempo troppo unica per essere imitabile o paragonabile: infatti in questo lavoro che di fatto anticipa le celebrazioni che nei prossimi mesi ci saranno per ricordare i primi vent’anni dalla sua morte, uno dei più grandi mattatori della scena italiana viene riscoperto, come ricorda peraltro proprio il titolo del documentario, attraverso la sua vena comica e le incursioni nel mondo della commedia italiana. E da questo punto di vista la memoria non può non correre a quel genere che ha contribuito negli scorsi decenni a portare la cinematografia nostrana al centro del mondo, ovvero la commedia all’italiana: per questo motivo non è certo casuale come la chiave che Fabrizio Corallo ha voluto dare al suo lavoro sia quella di un genere che l’ha visto lavorare accanto a mostri sacri; ecco che nel ritratto di Gassmna diventano importanti pure i contribuiti dei figli d’arte di due grandissimi cineasti, Marco Risi e Ricky Tognazzi, e senza dimenticare coloro che tengono alto il nome della commedia all’italiana oggi ovvero Carlo Verdone, Paolo Virzì, Paola Cortellesi e Massimo Ghini.