Ricorre oggi il triste anniversario dell’assassinio di Vittorio Occorsio. Il 10 luglio del 1976 il sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma si recava sul luogo di lavoro a bordo della sua Fiat 125 Special, quando venne ucciso. Ad assassinarlo fu il neo-fascista Pierluigi Concutelli, membro del Movimento Politico Ordine Nuovo e alla loggia Camea, che lo colpì con ben trentadue spari di mitra. La “colpa” del magistrato era di aver scoperto, attraverso la sua azione impeccabile, uno stretto legame fra la massoneria, i sequestri e gli apparati deviati del Sifar, e lo stato deciso di conferirgli la medaglia d’oro al valore civile post-mortem, riconoscendo il suo prezioso operato in vita: “Si distingueva per l’eccezionale coraggio nella sua attività di Pubblico Ministero – le parole dello Stato – rappresentando l’espressione vivente del fondamentale principio secondo il quale il giudice è soggetto soltanto alla Legge, principio che Egli, come magistrato, applicava con assoluta imparzialità a garanzia delle istituzioni democratiche”.



VITTORIO OCCORSIO UCCISO IL 10 LUGLIO DI 44 ANNI FA: LA PROPOSTA DEL CNDDU

Secondo il CNDDU, il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani, è fondamentale che figure come quelle dello stesso Occorsio vengano studiate a scuola dai ragazzi: “La scuola – fanno sapere dallo stesso Coordinamento – ha il dovere di preservare il ricordo e l’esempio dei grandi, onde respingere eventuali attacchi sferrati al cuore delle istituzioni proprio quando i giovani smarriscono la propria consapevolezza civica”. L’appello del CNDDU si rivolge in particolare alle scuole secondario di II grado, dove si ritiene fondamentale, all’interno dell’insegnamento dell’Educazione civica, “Un’analisi approfondita relativa ai periodi storici in questione attraverso la metodologia del debate e del role playing con l’intento di far conoscere personaggi ed episodi fondamentali del nostro Paese”. Per lo stesso Coordinamento, figure come Occorsio sono in grado di insegnare come siano basilari alcuni ruoli all’interno della nostra società per garantirne l’assetto e la legalità: “Molte volte invece – concludono dal CNDDU – si assiste a campagne denigratorie che sminuiscono alcune professioni per intaccarne la credibilità: magistrati, docenti, medici, etc. Una “mala educazione” produce ignoranza, sfiducia, manipolazione e lassismo”.

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