Vittorio Sgarbi, si sa, non ha timore di esporre il proprio pensiero e non le manda certo a dire quando è convinto di ciò che sta dicendo. Nella serata di ieri, mercoledì 18 marzo 2020, il celebre critico d’arte è stato ospite (in collegamento dalla sua abitazione, considerate le restrizioni connesse al Coronavirus in Italia) della trasmissione “Dritto e Rovescio”, andata in onda su Rete 4 e condotta da Paolo Del Debbio. Nel corso del suo intervento, Sgarbi ha voluto sottolineare come, dal suo punto di vista, lo Stato voglia imporsi su Dio, cancellandone financo il ricordo dalla mente dell’uomo. “Non può esistere una verità statale che sovrasti il pensiero del Papa e proibisca ai fedeli di recarsi in chiesa a pregare o a fare la comunione – ha dichiarato energicamente –. Non è ammissibile che vi sia uno scienziato a dirci che cosa dobbiamo o non dobbiamo fare”. Non pago, Vittorio Sgarbi ha poi rincarato la dose: “Una volta c’era l’idea che oltre gli uomini ci fosse Dio, oggi non c’è più. Siamo stati costretti a dimenticarlo, lo Stato l’ha ucciso. Persino il Papa ha detto che certe misure adottate non sono buone”. Per aggiungere, infine: “Il Dio della consolazione non può pensare che la preghiera e la comunione in una chiesa debbano essere evitati. Il Covid-19 non è la peste, ma la gente non va in chiesa: che entrino 15 alla volta, che si faccia la comunione con i guanti, ma non si interrompa il rapporto con Dio. È un atto intollerabile”.



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