Altro commento da parte dell’onorevole Vittorio Sgarbi a seguito di quanto accaduto ieri, la cacciata di peso dall’Aula della Camera dopo le gravi parole rivolte alla vice-presidente Mara Carfagna. Il noto critico d’arte, personaggio tv discusso, odiato ma anche amato, ha scritto su Twitter: “Non appartengo alla categoria dei pavidi, dei vigliacchi, dei tornacontisti. Dico quel che penso. Ci metto sempre la faccia. Sto in Parlamento a testa alta. Chi mi attacca è solo perché ricordo loro cosa sono e sono stati, come hanno ottenuto quei posti e come verranno ricordati”. Davanti alle telecamere dell’agenzia Ansa ha invece aggiunto: “Mi hanno impedito di votare, questo è fascismo. Uno non pò dire che i magistrati hanno una profonda corruzione”. Inutile sottolineare come il siparietto, per certi versi decisamente ironico, abbia fatto il giro dei social, divenendo protagonista di numerosi meme. Inoltre, la notizia è stata riportata anche da alcune testate straniere. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SGARBI TRASCINATO FUORI DALLA CAMERA: “SOLO SPOSTATO”
Vittorio Sgarbi trascinato di peso fuori dall’Aula nel bel mezzo della discussione alla Camera sul Dl giustizia. Il video della sua esemplare “cacciata” è già diventato inevitabilmente virale ed oggetto di ironia e meme sui social. E così, dopo le sue spiegazioni e la replica al presidente Fico che lo ha definito “indecente e indegno” annunciando una istruttoria al fine di prendere provvedimenti, il critico d’arte e parlamentare ha tentato di smorzare la tensione accumulata sui social. Su Facebook ha così pubblicato una immagine che lo mette a confronto con il trasporto di Cristo dipinto da Raffaello ed il commento: “Mi volevano deporre, ma mi hanno solo momentaneamente spostato”. Numerosi i commenti di supporto sotto la foto pubblicata sul social: “Sono profondamente addolorato per quello che è accaduto oggi. Vittorio Sgarbi è un grande uomo e non si è mai risparmiato. La verità è un valore assoluto da difendere….e Vittorio Sgarbi lo ha sempre fatto. L’espulsione di oggi è una grandissima porcata!!!!”, commenta un utente. Numerosi anche coloro che hanno puntato sull’ironia ricordando una delle scene salienti del film La passione di Cristo di Mel Gibson. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
INSULTI IN AULA, LUI: “DICO COSA PENSO”
Ha suscitato clamore la notizia relativa all’exploit di Vittorio Sgarbi quest’oggi alla Camera dei Deputati, quando, dopo essere stato espulso dal vicepresidente, Mara Carfagna, il critico d’arte ha fatto resistenza sedendosi fra gli scranni di Fratelli d’Italia e della Lega, urlando insulti pesanti e venendo poi raggiunto da quattro commessi che l’hanno trascinato di peso fuori dall’aula di Montecitorio, reggendolo per le gambe e per le braccia. Un episodio a dir poco increscioso, che ha suscitato diverse reazioni da parte del mondo della politica e, più in generale, del web, finendo per diventare uno dei più chiacchierati sui social. Proprio sui social lo stesso Vittorio Sgarbi ha rilasciato il suo pensiero in merito a quanto verificatosi a Roma: “Non appartengo alla categoria dei pavidi, dei vigliacchi, dei tornacontisti. Dico quel che penso. Ci metto sempre la faccia. Sto in Parlamento a testa alta. Chi mi attacca è solo perché ricordo loro cosa sono e sono stati, come hanno ottenuto quei posti e come verranno ricordati”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
VITTORIO SGARBI, LE REAZIONI DI CARFAGNA E FICO
Vittorio Sgarbi espulso dall’Aula della Camera e portato via di peso visto che non voleva saperne di andare via. Alta tensione oggi pomeriggio alla Camera, poco prima del voto finale sul dl Giustizia. A proposito del caso Csm, aveva parlato di «una nuova tangentopoli» e chiesto l’istituzione di una commissione d’inchiesta per indagare su «Palamaropoli», poi ha citato Francesco Cossiga che definì l’Anm una «associazione a delinquere mafiosa». Da qui la reazione di Giusi Bartolozzi, deputata di Forza Italia ma magistrato nella vita. A quel punto Sgarbi ha perso il controllo e inveito con insulti che hanno costretto la vicepresidente Mara Carfagna a imporre la sua espulsione.
A quel punto, però, Sgarbi si è seduto per protesta tra gli scranni prima di Fratelli d’Italia e poi della Lega. Allora quattro commessi sono intervenuti, lo hanno sollevato di peso per le gambe e le braccia, portandolo fuori mentre urlava altri insulti. «Ha pronunciato parole irripetibili nei confronti di Bartolozzi e della presidenza. Il rispetto reiproco è assolutamente dovuto. Ascoltare insulti e improperi continui nei confronti di una donna è inaccettabile», la spiegazione della Carfagna. Il presidente della Camera Roberto Fico ha definito «indecente e indegno il comportamento sessista del deputato Sgarbi in Aula. Ho dato mandato ai questori di aprire un’istruttoria per prendere gli opportuni provvedimenti. La mia piena solidarietà alla deputata Giusi Bartolozzi e alla vicepresidente Mara Carfagna».
Dal canto suo, Sgarbi si è difeso pubblicando sui social una sua risposta: «Le registrazioni d’aula non hanno ripreso integralmente ciò che ho detto alla deputata di Forza Italia Giusi Bartolozzi. Le ho solo evocato il nome di Silvio Berlusconi, e dunque per denunciare la sua ipocrisia. E per una semplice ragione. La Bartolozzi è stata candidata in Forza Italia perché lo ha chiesto Gaetano Armao, su compagno, anche lui di Forza Italia, attuale assessore nella giunta della Regione Siciliana. Nessuna offesa». (agg. di Silvana Palazzo)
SGARBI ESPULSO DALLA CAMERA E PORTATO VIA DI PESO
Vittorio Sgarbi si è reso protagonista di un increscioso episodio nell’aula di Montecitorio nella giornata di oggi, giovedì 25 giugno 2020, finendo per essere espulso dalla Camera dei Deputati e venendo portato via di peso dal consesso. La genesi dell’accaduto è da ricercarsi nelle affermazioni del critico d’arte, che sono state le seguenti: “Che un criminale delinqua è normale, che lo faccia un magistrato è un terremoto istituzionale. Dopo le inaudite dichiarazioni contro Bonafede di un magistrato del Csm, dopo le inaudite dichiarazioni di Palamara contro l’onorevole Salvini, dobbiamo aprire una commissione di inchiesta contro la criminalità di magistrati che fanno l’opposto del loro lavoro, peggio dei criminali. Palamaropoli”. Tuttavia, di fronte a queste parole, il magistrato di Forza Italia Giusi Bartolozzi ha replicato a tono, asserendo: “Sentire da un collega che la magistratura tutta è mafiosa, a me fa inorridire”. Sgarbi ha precisato di non aver detto tutta e ha ribadito che Francesco Cossiga aveva definito l’Anm “un’associazione mafiosa”. I toni si sono quindi inaspriti e Mara Carfagna l’ha espulso.
VITTORIO SGARBI, INSULTI A MARA CARFAGNA
Tuttavia, Vittorio Sgarbi non ne voleva sapere di abbandonare l’Aula della Camera e, nonostante le continue esortazioni da parte della vicepresidente Carfagna, ha continuato a rimanere al suo interno, reiterando insulti nei confronti suoi e della Bartolozzi, come “Str*nza”, “Vaffanc*lo”, “Tr*ia” e chi più ne ha più ne metta. Ha quindi finito per occupare gli scranni riservati a Fratelli d’Italia e alla Lega, prima che si registrasse l’intervento congiunto di quattro commessi che l’hanno sollevato di peso e, tenendolo due per le gambe e due per le braccia, lo hanno letteralmente buttato fuori dalla Camera. Dalle tribune dell’Emiciclo sono piovuti epiteti continui in direzione di Vittorio Sgarbi: c’è chi l’ha definito, ad esempio, “pagliaccio”, chi invece gli ha urlato “Vergogna!”, mentre veniva trascinato all’esterno dell’aula. Intanto, Mara Carfagna sottolineava che il critico d’arte “ha trasformato quest’aula in uno show, pronunciando parolacce anche nei confronti delle donne”.