Tra i principali protagonisti di Viva l’Italia figura l’attore italiano Renzo Ricci nato a Firenze il 27 settembre del 1899 scomparso nell’ottobre del 1978. La sua carriera è iniziata Ovviamente nel mondo del teatro ma è proseguita anche e soprattutto al cinema con l’esordio arrivato nel 1930 con il film Corte d’Assise per la regia di Guido Brignone. Sono molteplici le commedie e le pellicole di successo di cui ha preso parte tra le quali ricordiamo Turbamento, Nerone e Messalina, Ninì Falpalà, Aurora sul mare, Casta diva e Don Camillo Monsignore ma non troppo. L’artista divenne famoso però soprattutto per quanto fatto in teatro dove lavorò a opere come Romeo e Giulietta di William Shakespeare e Cesare e Cleopatra di George Bernard Shaw. Inoltre era famoso per le prose radiofoniche viste in onda sulla Rai ai tempi.

Info e orario del film

Viva L’Italia va in onda su Rete 4 per il pomeriggio di questo martedì 2 giugno a partire dalle ore 16. Si tratta di una pellicola realizzata grazie ad una coproduzione internazionale tra Italia e Francia nel 1961 con la regia curata da Roberto Rossellini il quale ha dato il proprio contributo anche per quanto concerne la stesura del soggetto della sceneggiatura insieme a Sergio Amidei, Antonio Petrucci, Carlo Alianello e Luigi Chiarini. Le musiche della colonna sonora sono state composte da Renzo Rossellini con il montaggio di Roberto Cinquini mentre nel cast sono presenti tra gli altri Renzo Ricci, Paolo Stoppa, Francesco Interlenghi, Giovanna Ralli, Attilio Dottesio e Amedeo Girard.

Viva l’Italia, la trama del film

In Viva l’Italia viene raccontato un episodio molto importante che ha contribuito all’unificazione dell’Italia e alla nascita del regno. In particolare viene raccontata l’eroica missione di Giuseppe Garibaldi e dei suoi 1000 volontari con cui ha sbarcato nel porto di Marsala in Sicilia. La sua sembra essere una missione disperata e impossibile visto l’esile numero di soldati di cui dispone ma grazie all’entusiasmo che il popolo gli tributa non trova straordinario constrastro. In particolare l’esercito dei Mille riesce ad ottenere numerose vittorie contro L’esercito delle Due Sicilie il che permette a Garibaldi di poter avanzare facilmente su tutta l’isola e quindi liberarla dal dominio dei Borbone. Infatti la nobile famiglia di origini spagnole è costretta a rifugiarsi lasciando la Sicilia nelle mani di Garibaldi e tornando a Napoli. Ma in ragione delle numerose sconfitte che l’esercito sta portando si rende necessario dover abbandonare per sempre anche la città di Napoli il che viene visto dal popolo come una sorta di disfatta annunciata.

Dunque Garibaldi riesce ad avanzare in maniera veloce conquistando tutte le terre che si trova dinnanzi come quelli della Calabria, Basilicata, Molise arrivando in Campania dove ci sarà la guerra decisiva nei pressi del fiume Volturno. Una guerra che sarà caratterizzata anche dall’insurrezione che la popolazione porta avanti nei confronti dei Borbone dopo la notizia che la famiglia e quindi il re ha lasciato anche la città di Napoli. Per Garibaldi il trionfo è completato e soprattutto dinnanzi a Vittorio Emanuele II decide di fermarsi e di non continuare nella sua marcia verso Roma e verso la città di Venezia. Il motivo di questa fermata è di natura strategica in quanto qualora sarebbe continuata la marcia verso queste città alcune potenze europee avrebbero potuto intervenire mettendo fine così alla missione. Insomma questo permetterà di ottenere l’Unità d’Italia sotto le insegne di casa Savoia che in pratica se ne prenderà i meriti assumendo peraltro anche il controllo dell’intero Regno d’Italia che ormai va dalla Valle d’Aosta fino alla Sicilia.