E’ davvero incredibile il record registrato da un ex sommozzatore della marina degli Stati Uniti, che si trova sott’acqua da ben 74 giorni, ad una profondità di 9 metri. L’uomo sta vivendo da più di due mesi in uno spazio ermetico di 55 metri quadri e l’obiettivo è di restare lì per altri 26 giorni, raggiungendo così la storica soglia di 100 giorni. In ogni caso il record precedente, detenuto da due biologi del Tennessee, era stato di 73 giorni nel 2014 ed è stato quindi suparato.
Lo scopo di questa iniziativa che all’apparenza potrebbe sembrare folle è quello di testare quale sia l’impatto della permanenza sott’acqua sul corpo umano, costretto a vivere in un ambiente ad alta pressione per così a lungo. Si tratta ovviamente di una sperimentazione molto rischiosa tenendo conto che la pressione iperbarica, come fa notare l’Agi, può danneggiare in maniera seria l’organismo visto che il volume dei gas contenuti nelle cavità del nostro corpo cambia con l’aumento della profondità. “Molti miei commilitoni hanno subito lesioni cerebrali traumatiche e voglio imparare come aiutarli” sono le parole di Dituri, protagonista dell’esperimento.
DA 74 GIORNI SOTT’ACQUA: “STO BENE…”
“So bene – ha proseguito l’ex sommozzatore da 74 giorni sott’acqua – che la pressione iperbarica può aumentare il flusso sanguigno cerebrale e ho ipotizzato che potesse essere utilizzata per trattare lesioni cerebrali traumatiche. Suppongo che l’applicazione dei noti meccanismi d’azione della medicina iperbarica possa essere utilizzata per trattare un ampio spettro di malattie”.
Il ricercatore degli Stati Uniti sta vivendo di fatto da due mesi e mezzo in una bolla in cui l’aria che è stata intrappolata subisce la pressione dell’acqua che si trova attorno, pari al doppio circa rispetto a quella che si trova sulla terraferma. La camera è dotata di pareti trasparenti ma la luce solare che giunge a 9 metri sotto il livello del mare è solo la metà rispetto a quella a cui solitamente siamo esposti in superficie.