Era il 3 agosto quando Viviana Parisi e il figlio, il piccolo Gioele, scomparivano nelle campagne del messinese per poi essere ritrovati senza vita pochi giorni dopo. A undici mesi da quei tragici eventi, mamma e figlio non sono ancora stati sepolti, in quanto, come denunciato dai legali della famiglia Parisi, non è ancora stata depositata la consulenza sulla causa della morte. Daniele Mondello, marito di Viviana nonché papà del piccolo Gioele, racconta: “Stiamo ancora aspettando che la procura si pronunci – le parole riportato da Fanpage – spero solo che tutto questo tempo serva per far luce su ciò che è successo”.



A undici mesi Daniele Mondello, di professione dj così come la moglie, non si è ancora arreso di scoprire la verità, convinto che sua moglie e suo figli siano stati uccisi. Un’indagine che non vede la luce in fondo al tunnel quindi, e l’analisi del deposito delle risultanze autoptiche farà chiarezza su cosa sia realmente accaduto alle due povere vittime, ritrovare nelle campagne di Caronia esattamente un mese dopo il loro allontanamento da casa, era il 3 luglio 2020. Come detto sopra, famiglia e consulenti di parte non credono alla tesi dell’omicidio/suicidio, e sicuramente i tempi delle indagini non aiutano.



VIVIANA E GIOELE “CONSULENZA DOVEVA ESSERE DEPOSITA DOPO 90 GIORNI”

La procura, come ricorda Fanpage, aveva nominato un team di consulenti composto da medici, ingegneri, antropologi e psicologi, per cercare di fare chiarezza sul decesso di Viviana e Gioele, ma “Era stato chiesto un termine di 90 giorni per una consulenza e ne sono passati 330 – sono le parole di Antonio Cozza, uno degli avvocati della famiglia, auspicando – la possibilità di celebrare un funerale”.

Durante le ore prima del tragico doppio rinvenimento, Viviana era stata vittima di un lieve incidente d’auto, poi la stessa, forse spaventatasi, si era allontanata nelle campagne di Messina vicino all’autostrada, dove era stata poi ritrovata giorni dopo assieme al figlio.