Marcell Jacobs e il rapporto con i genitori Viviana Masini e Lamont Jacobs
Viviana Masini e Lamont Jacobs sono la madre e il padre di Marcell Jacobs, il campione olimpico italiano. Un rapporto altalenante quello di Jacobs con il padre che oggi ha preso una piega inaspettata. L’infanzia in Texas fino al trasferimento a Desenzano del Garda dove ha cominciato una nuova vita. Con lui l’amata madre Viviana che l’ha cresciuto tutto da sola. “Ha cercato di non farmi mancare nulla pur di farmi andare al mare con i nonni restava a casa a lavorare” – ha raccontato il campione confessando – “mi ha dato tutto quello che poteva”. Ad un certo punto però Marcell ha avuto dubbi sulla madre pensando che potesse non essere la sua: “quando lei ha avuto un altro compagno sono nati i miei altri due fratelli, con cui ho un rapporto fantastico, però vedevo la differenza nel colore di pelle”.
Il padre è sempre stato assente nella vita del campione e velocista che, alla fine, ha deciso di perdonarlo. “Alla fine l’ho perdonato anche se all’inizio non esisteva per me. L’ho visto nel 2008 in America ma non parlando bene l’inglese non mi sono mai rapportato tanto a lui” – ha raccontato rivelando – “oggi non c’è più il muro che c’era prima”.
Marcell Jacobs e il rapporto con il padre Lamont Jacobs
“Mio padre, da bambino, non lo ricordo. Dal momento in cui con mamma siamo rientrati da El Paso, è cominciata la nostra personalissima sfida a due” – ha raccontato con la voce rotta dall’emozione Marcell Jacobs. Dalle pagine del Corriere della Sera, il campione italiano si è sbottonato parlando apertamente della sua infanzia e dei suoi primi anni in Texas: “a scuola ero in difficoltà. Disegna la tua famiglia, mi diceva la maestra: io avevo solo mia madre da disegnare e ci soffrivo. Chi è tuo papà, mi chiedevano gli amici da ragazzino: non esiste, rispondevo, so a malapena che porto il suo nome. Per anni ho alzato un muro”.
Ai primi contatti del padre Lamont Jacobs, il giovane Marcell preferiva non rispondere, ma crescendo ha superato l’orgoglio e la paura. “È incredibile la potenza dell’energia che si muove quando abbatti un muro. Lo odiavo per essere scomparso, ho ribaltato la prospettiva: mi ha dato la vita, muscoli pazzeschi, la velocità. L’ho giudicato senza sapere nulla di lui” – ha dichiarato il campione che precisa – “non è ancora tutto risolto, però almeno con papà ora comunichiamo. Cioè, io copio e incollo: il traduttore di Google mi dà una mano quando non capisco. Lo so, lo so, dovrei rimettermi a tavolino a rispolverare la grammatica inglese: i termini li conosco, è che per paura di sbagliare mi paralizzo e sto zitto”.