Sono trascorsi oltre tre mesi dall’inizio del duplice dramma che coinvolse Viviana Parisi e il piccolo figlio Gioele Mondello. Da allora non è ancora stata fatta totale chiarezza su quanto accaduto alla mamma siciliana ed al suo bambino, dopo la loro scomparsa avvenuta il 3 agosto scorso quando della dj 43enne di Venetico (Messina) e del figlioletto di 4 anni si persero le tracce. I loro cadaveri furono rinvenuti nel bosco di Caronia, rispettivamente l’8 e il 19 agosto: lei nei pressi di un traliccio dell’alta tensione, lui a poche centinaia di metri di distanza, tra i rovi, dove giacevano i piccoli resti ormai irriconoscibili. Del caso torna ad occuparsene questa sera la trasmissione Quarto Grado, condotta da Gianluigi Nuzzi su Rete 4. Al centro dell’attenzione le due differenti ipotesi: da una parte quella della procura che non crede affatto alla tesi dell’omicidio. Dall’altra, quella disperata del marito e padre delle due vittime, Daniele Mondello, che invece è convinto che la moglie sia stata uccisa in quanto testimone scomoda. Nei giorni scorsi, come riferisce Corriere della Sera, è stato lo stesso procuratore Angelo Cavallo a rompere il silenzio. Dopo aver a lungo studiato gli atti del giallo, anche alla luce di quanto anticipatogli dai consulenti, il procuratore ha commentato: “Ora possiamo escludere che Viviana e Gioele siano stati aggrediti da animali o da qualche persona; per la signora la morte è compatibile con il volo dal traliccio; quanto al bambino sarà più difficile arrivare a una conclusione, possiamo solo procedere scartando delle ipotesi, come quelle riconducibili a terze persone e a cani feroci”.

GIALLO VIVIANA PARISI E GIOELE: COME SONO MORTI?

Gli inquirenti che indagano sulle morti di Viviana Parisi e del piccolo Gioele avrebbero già escluso la tesi della famiglia delle due vittime. A loro dire non ci sarebbe alcun mostro, considerato l’assassino della donna, né i cani feroci che li avrebbero potuti aggredire. Le consulenze sono ancora in corso e probabilmente non si saprà mai cosa sia realmente accaduto. Tuttavia, il procuratore Cavallo ha voluto aggiungere dei tasselli in più al giallo, tenendo conto dell’autopsia e dello studio della cinetica i cui risultati parlano di una compatibilità con una caduta dall’alto: “La donna non presenta segni di morsi di animali di alcun tipo né lesioni attribuibili a colpi inferti da terzi”. Eppure l’avvocato di Daniele Mondello ha fatto notare come “Nelle foto però si vede qualche ramoscello sopra il corpo, che sembra smentire una precipitazione”. Ad intervenire anche il medico legale Elvira Ventura che si è occupato dell’autopsia e che ha commentato: “In questo momento sembra prevalere l’ipotesi del suicidio”. Ad oggi mancano ancora i risultati dell’analisi tossicologica che fornirà maggiori informazioni sui presunti farmaci che Viviana potrebbe avere assunto. La presenza di pochi resti del piccolo Gioele rendono difficile il compito di trarre delle conclusioni. La tac avrebbe escluso traumi importanti. “I vestiti di Gioele sono puliti e in macchina nessuna traccia di sangue. Difficile pensare che fosse moribondo”, ha commentato il procuratore circa l’ipotesi del ferimento a causa dell’incidente. In questo caso gli inquirenti terranno conto anche delle condizioni psichiche della madre. “A noi risulta che stava male”, ha aggiunto il procuratore che non esclude la morte del piccolo per soffocamento: “Ci sta, ma non lo sapremo mai con certezza”.