E se Viviana Parisi e il piccolo Gioele fossero stati aggrediti, inseguiti e uccisi da due cani rottweiler? L’ultima agghiacciante ipotesi si fa strada nelle complicate e intricate indagini circa la morte della giovane dj e della scomparsa del figlio Gioele Mondello. Le ricerche del bimbo di 4 anni proseguono a Caronia ma ancora non vi sono tracce e le speranze di ritrovarlo vivo sono quasi del tutto compromesse: l’ipotesi della aggressione canina però si rafforza ora dopo ora dopo tre elementi riportati stammi dall’Adnkronos su fonti degli inquirenti di Caronia. In primis, sono stati visti due rottweiler nella zona e pare vi siano stati anche i primi interrogatori al proprietario: sono però due elementi trovati sul corpo di Viviana Parisi a far propendere al momento come l’aggressione dei cani come la più probabile (ma non è l’unica pista che resta attiva, nulla è ancora escluso). Le scarpe della dj messinese erano poco sporche di terra e polvere il che consiglia che la donna potrebbe essere fuggita non a lungo su un terreno accidentato: come spiegano gli inquirenti, Viviana potrebbe essere scappata su un sentiero sterrato per pochi metri prima di essere braccata dai cani; secondo, non meno importante, sul corpo della donna sono stati trovati numerosi morsi di animale selvatico. Qui però gli esiti dei medici legali potrebbero arrivare non prima di 2 mesi mentre ora serve al più presto trovare indizi utili a ritrovare al più presto Gioele Mondello.
TUTTI I DUBBI DELLA FAMIGLIA MONDELLO SULLE INDAGINI
L’ipotesi del procuratore di Patti Angelo Vittorio Cavallo è che effettivamente Viviana Parisi e Gioele potrebbero essere stati sorpresi dai 2 rottweiler – da verificare anche perché sarebbero stati tenuti liberi due cani di una razza così pericolosa senza che il proprietario fosse nei paraggi – e possano essere scappati, con la dj che potrebbe anche essersi rifugiata sul traliccio dell’Enel prima di inciampare e cadere (è stata ritrovata proprio sotto quel traliccio nei giorni scorsi, senza vita). Il timore è che invece Gioele possa essere stato trascinato via dai cani e in questo caso si conterebbe l’assoluta difficoltà nel ritrovarne il corpo. «È credibile la tesi (di cui apprendo dalla stampa) del bambino morto ad esito dell’incidente iniziale? No. Per le seguenti ragioni: l’incidente occorso è di lieve entità; se fossero emerse tracce ematiche, dall’analisi della vettura sottoposta a sequestro, stante il clamore suscitato dalla vicenda lo avremmo già saputo», attacca Claudio Mondello, uno degli avvocati della famiglia di un sempre più distrutto papà Daniele. «Inoltre», conclude il legale, «Viviana era morbosamente legata al proprio figlio. Secondo una ricostruzione siffatta avrebbe preferito guadagnare la fuga piuttosto che (quantomeno) tentare di soccorrerlo». Insomma, la ricostruzione fatta solo ieri dagli inquirenti prima della tesi dell’aggressione canina sembra proprio non reggere per i legali della famiglia: «Alcuni dei presenti sulla scena dei fatti non si limitano ad un rapido transito ma cercano di prestare soccorso: possiamo ritenere probabile che non si fossero accorti degli esiti di un incidente in danno del bambino? Questa ricostruzione (quantomeno allo stato delle emergenze) non mi convince affatto».