Svolta importante sul giallo di Caronia, in provincia di Messina, a distanza di svariati mesi dal ritrovamento dei corpi senza vita di Viviana Parisi e del figlio di 4 anni Gioele. Fino ad ora si è sempre parlato di un presunto suicidio da parte della dj siciliana ma adesso spuntano una serie di dettagli che farebbero ipotizzare una nuova pista. Il criminologo Carmelo Lavorino, consulente dei legali di Daniele Mondello, marito di Viviana Parisi e papà del piccolo Gioele, come riporta RaiNews ha dichiarato nelle passate ore: “Abbiamo effettuato un sopralluogo questa mattina nelle campagne di Caronia dove sono stati ritrovati i corpi di Viviana Parisi e di suo figlio il piccolo Gioele e, dopo aver fatto anche ieri una nuova ispezione esterna sui cadaveri, siamo sempre più conviti che la donna non si sia tolta la vita, ma sia stata invece uccisa da qualcuno che poi ha messo in atto una messinscena, spostando il suo corpo sotto il traliccio per creare un depistaggio”.



Non un suicidio, dunque, bensì un delitto inscenando che si sia potuta togliere la vita. Ieri mattina Lavorino, insieme ad altri consulenti della famiglia della vittima – tra cui il medico legale e l’esperto di sicurezza – si sono recati sul luogo di ritrovamento dei due corpi, ovvero nei boschi sotto ai monti dei Nebrodi dove in tempi differenti furono rinvenuti prima il corpo della donna e poi i resti del bambino.



VIVIANA PARISI È STATA UCCISA? LE IPOTESI DEL CRIMINOLOGO LAVORINO

Le nuove convinzioni sulla fine drammatica di Viviana Parisi, ha spiegato Lavorino, deriverebbero da una serie di indizi: “vengono dal fatto che non ci sono prove o impronte di Viviana sul traliccio, il corpo è posizionato non in modo conforme con una caduta dall’alto e inoltre ad una distanza inusuale”, ha spiegato l’esperto. Inoltre, anche per via del modo in cui è realizzato il traliccio e per le alte temperature di agosto che lo avrebbero reso incandescente, “sarebbe stato impossibile per chiunque arrampicarsi sopra”. Secondo il criminologo, inoltre, “il luogo era raggiungibile in auto e non a piedi per la presenza di rovi e per la mancanza di sentieri agibili, dunque è probabile che qualcuno abbia ucciso prima la donna e poi l’abbia portata qui per simulare il suicidio”. Tutte queste certezze sarebbero giunte dopo l’esame esterno del corpo di Viviana Parisi e dei resti del piccolo Gioele. In merito alle cause della morte della donna, spiega il consulente, “si deve attribuire a lesioni da precipitazione, presumibilmente ad una caduta, ma non dal traliccio”. In attesa del deposito delle ultime consulenze da parte dei periti della Procura, Lavorino ha ribadito: “per noi Viviana è stata ammazzata, e qualcuno poi ha cercato di mettere gli inquirenti su una strada sbagliata trascinando il corpo sotto il traliccio”.

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