Nelle ultime ore sono proseguiti gli accertamenti nelle campagne di Caronia, in provincia di Messina, teatro di uno dei gialli che hanno caratterizzato la cronaca nera estiva. Il caso di Viviana Parisi e del piccolo figlio, Gioele Mondello, sarà affrontato nella prima puntata della nuova stagione di Quarto Grado, in onda stasera su Rete 4. Con ogni probabilità si farà il punto sugli ultimi accertamenti e si tenterà di dare una risposta al dubbio principale che attanaglia da settimane gli inquirenti e Daniele Mondello, rispettivamente marito e padre delle due vittime. Come sono morti Viviana e Gioele? Si tratta di un drammatico caso di omicidio-suicidio, un incidente o un “incontro sfortunato”? Le indagini vanno intanto avanti senza sosta e nelle passate ore si è cercato di fare luce ancora una volta sulla dinamica dell’incidente d’auto dal momento che sul parabrezza dell’auto di Viviana sarebbero state rinvenute delle impronte compatibili con quelle di un bambino. Sarà comunque il test del Dna a confermare se siano quelle di Gioele. Se così fosse è possibile che il piccolo sia finito dal seggiolino sul parabrezza proprio a causa dell’incidente. Gli accertamenti sono stati eseguiti sulla vettura al fine di scongiurare la presenza di tracce ematiche che, stando a quanto ha fatto sapere l’avvocato della famiglia Mondello, non sarebbero state rinvenute.
VIVIANA PARISI E GIOELE: GIALLO ANCORA APERTO
L’assenza di tracce di sangue nell’auto di Viviana Parisi, come riferito dall’avvocato Pietro Venuti, sottolinea come l’ipotesi dell’incidente sembri perdere peso, anche se lo stesso legale, come riferisce Il Messaggero, ha proseguito: “Non si può escludere del tutto che il piccolo nella collisione abbia sbattuto da qualche parte e abbia avuto poi un’emorragia interna morendo dopo nelle campagne di Caronia. Tuttavia se l’incidente fosse stato rilevante il bimbo avrebbe potuto tagliarsi e quindi qualche traccia di sangue sarebbe stata ritrovata”. Ad un mese dalla tragedia, dunque, non è ancora chiaro come il piccolo Gioele sia morto, se per le ferite provocate dall’incidente o se ucciso dalla madre poi suicida. Il papà Daniele insiste nel dire che mamma Viviana “non gli avrebbe mai fatto del male”. Accertamenti sono stati eseguiti anche sul luogo del ritrovamento dei resti del bambino ed anche qui, come riferisce oggi SkyTg24, non sarebbero state trovate tracce ematiche. A riferirlo è sempre l’avvocato Venuti. Gli accertamenti, come spiegato dal legale, sono stati compiuti su “foglie, piccoli rami e dalle analisi non è emerso nulla che abbia una rilevanza investigativa e nessuna traccia ematica”. A suo dire la procura aveva deciso di eseguire ugualmente degli accertamenti con l’impiego del luminol “ma non è stato trovato nulla”. Ed in merito alle impronte compatibili con quelle di Gioele e rinvenute sul parabrezza, ha spiegato che saranno oggetto di ulteriori indagini “ma è possibile si tratti di vecchie impronte che non hanno alcuna rilevanza con l’incidente”.