È sempre più confuso il caso di Viviana Parisi e del figlio Gioele. Sono venute fuori infatti nuove testimonianze: un uomo ha dichiarato di aver visto dopo l’incidente il bambino vivo in braccio alla madre “senza alcuna ferita e con gli occhi aperti”. È proprio il fatto che di Gioele non si trovi traccia la cosa più inquietante, dopo che il corpo della madre è stato ritrovato cinque giorni dopo l’incidente nel tunnel autostradale nelle campagne di Caronia in provincia di Messina a poco distanza dal luogo dell’incidente. Per le autorità tutte le ipotesi sono aperte, perde peso solo quella che madre e figlio siano stati uccisi da animali selvatici. Quella che al momento regge di più, anche secondo il professor Francesco Bruno, psichiatra forense da noi intervistato, è che “la madre, sconvolta dal dolore e sotto shock, si sia allontanata con il corpo del figlio in braccio, per poi nasconderlo e suicidarsi, lanciandosi da un traliccio”. Quello che non regge, dice ancora Bruno, sono queste testimonianze, “non in grado di dare particolari convincenti”.
Professore, il caso della signora Viviana e del figlio Gioele è sempre meno chiaro. Lei che idea si è fatto a questo punto?
Le informazioni a nostro uso sono poche. Sappiamo che questa signora era molto affezionata al bambino e lavorava come dj, però non si sa nulla della sua vita precedente. Semplicemente si è detto, anche se poi non se ne è più parlato, che negli ultimi tempi aveva avuto una depressione ed era stata ricoverata per questo.
Che peso dà alla tesi della depressione?
Io sono psichiatra forense da tanti anni, ho affrontato molti casi simili e ritengo molto difficile che una donna che fa la dj, che ha una bella famiglia e un’età matura sia un caso di depressione. Conosco poi le capacità psichiatriche che ci sono in Calabria e Sicilia e ritengo sia stata sbagliata la diagnosi.
Cioè? Di cosa si tratterebbe invece?
Ritengo abbia avuto un momento di perdita del controllo di sé e quindi una psicosi schizofrenica anche se con sintomi depressivi.
Questo cosa comporta?
I sintomi depressivi sono un grave problema perché si è portati a delirare, ad avere interpretazioni false della realtà. Da quanto sappiamo aveva sofferto parecchio il periodo di lockdown, riteneva che stesse per venire la fine del mondo, a causa del virus. In questa situazione ha chiesto la macchina al marito dicendo di allontanarsi poco tempo per delle compere invece è andata Sant’Agata di Militello, è entrata in paese per venti minuti poi è andata a sbattere conto il camion. Oggi sappiamo che il bambino era ancora vivo in braccio alla madre.
Quindi? Cosa sarebbe successo?
È possibile che la Parisi dopo l’incidente, presa da un delirio incoercibile e ritenendo che stesse per succedere un guaio più grave della fine del mondo, cosa che succede agli schizofrenici, cioè la fine della fine da un momento all’altro, da cui è impossibile difendersi, abbia deciso per il suo spirito di madre di uccidere il figlio per proteggerlo e si sia tolta la vita.
Non sono infatti state trovate ferite di arma da fuoco o da taglio sul suo corpo. Ma il bambino?
Il bambino non si trova perché lo ha nascosto, gettato da qualche parte nel mare, o in un pozzo, dove non è possibile trovarlo facilmente tenendo conto del luogo e degli animali. Penso che il bambino non sia più vivo.
Continuano però a spuntare testimoni che dicono di aver visto la donna con in braccio il bambino, sono credibili secondo lei?
Non credo minimamente a queste testimonianze.
Perché?
Molte volte quando le persone scompaiono magari perché partono, vogliono nascondersi o finiscono in qualche guaio vengono viste da numerosi personaggi che non sono però in grado di dare particolari convincenti. Anche in questo caso queste testimonianze ritengo siano fasulle.