Dal 4 gennaio sarà una degli allievi di “Back to school”, il nuovo programma di Italia 1 con Nicola Savino che riporta un manipolo di “vip” sui banchi di scuola per superare dei “nuovi esami”: Vladimir Luxuria ci sarà su quei banchi e racconta a Francesco Specchia su “Libero Quotidiano” tutta l’emozione e i timori, allargando poi il discorso alle battaglie sui diritti LGBT e a qualche inattesa “confessione”.



«All’inizio l’ho presa con molta leggerezza, poi questi bambini che noi chiamiamo i “maestrini” ci impartivano lezioni per niente intimoriti, anzi. Ed è finita che mi sono messa a studiare durante l’estate come una pazza, con mia madre che mi interrogava, ci sono nozioni delle elementari completamente dimenticate, io per esempio, ho dei problemi con le date storiche»: e così, tra un ripasso di matematica e uno di letteratura, il “fu” Vladimiro Guadagno risponde colpo su colpo alle domande di “Libero” sull’evoluzione da icona trans e scatenata protagonista dei Gay Pride fino alla “maturazione” negli ultimi anni, non senza prese di posizione che hanno destato critiche in parte del suo “mondo”.



VLADIMIR LUXURIA (RI)CONVERTITA AL CATTOLICESIMO

«Al Pride non si deve mica andare vestiti come a una riunione della Cgil. L’idea era quella del “voi fate finta di non accorgevi di noi? E allora noi ci facciamo notare il più possibile”», racconta ancora Vladimir Luxuria che confessa di essersi riconvertita di recente al cattolicesimo, «Con la morte di Don Gallo, grazie ad alcuni amici preti e al nuovo approccio di Papa Francesco. Mi ha migliorato la qualità della vita». Per la conduttrice trans, l’inclusione sessuale nella fede religiosa è il vero «prossimo traguardo. In questo i valdesi, gli anglicani e i buddisti sono più avanti dei cattolici che sono meglio dei musulmani e degli ortodossi». Criticando la politica per aver affossato il Ddl Zan, Luxuria racconta della paura e timore che ha ancora nel imbattersi nelle ultime fasi della sua transizione di genere: «non ho mai voluto diventare del tutto donna? L’anestesia mi terrorizza. Anche se poi è vero: mi sono rifatta naso, labbra e seno in una botta sola. E, a dire il vero, attiravo l’attenzione degli uomini più come trans. La transizione richiede vari fasi: avendo piena proprietà del corpo si può fermare in qualsiasi momento. Ma anche andare avanti; non è detto che non cambi sesso del tutto. La pensava così anche Eva Robin’s».

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