In una puntata speciale di Storie Italiane dedicata al bullismo, è intervenuta anche Vladimir Luxuria, nota ex politica, artista e opinionista televisiva. Così come Michele Ruffino, uno dei casi tratta stamane in studio da Eleonora Daniele, anche Vladimir Luxuria ha subito per anni atti di bullismo: “Mi sono sentita come Michele quando avevo 15 anni – ha raccontato in diretta tv – e andavo a scuola come un condannato che va al patibolo, ogni passo era pesante, era come avere una palla al piede”.
“Sapevo che ogni volta che entravo a scuola – ha continuato Vladimir Luxuria – ci sarebbero state risatine, qualcuno avrebbe scritto un insulto sul mio quaderno, quando andavo a ginnastica ero il momento peggiore, mi facevano la pipì nelle scarpe negli spogliatoi, e ancor peggio sentire che tutta questa sofferenza te la devi vivere da sola, nessuno ti ascolta, pensi che sia tu la persona sbagliata. non ne puoi parlare a casa e a scuola gli insegnanti giravano la testa dall’altra parte”.
VLADIMIR LUXURIA NEGLI STUDI DI STORIE ITALIANE: “PENSAVO CHE QUESTE COSE FOSSERO SPARITE…”
Vladimir Luxuria sperava che tali situazioni appartenessero al passato, e invece il caso di Michele Ruffino, suicidatosi nel 2018 dopo essersi gettato da un ponte, fa capire come il tutto sia ancora maledettamente attuale: “Io pensavo che queste cose appartenessero al passato – ha specificato Luxuria – io ho avuto la forza, forse un angelo non so, anche nei momenti più bui… anche io ho fatto brutti pensieri, ma sono stata non lo so… ho avuto un angelo”.
Poi spiega: “C’è stata una mano invisibile che ha lanciato Michele giù da quel ponte, la mano di tutti coloro che avrebbero potuto fare qualcosa. Michele aveva condiviso il suo malessere, girare la testa dall’altra parte significa avere spinto questo splendido e meraviglioso ragazzo giù dal ponte. Queste persone non hanno capito che cosa hanno fatto, non si sono pentite, anzi hanno inveito sul cadavere di Michele il giorno del funerale. La disumanità di quanto successo travalica qualsiasi immaginazione”. Vladimir Luxuria ha poi ricordato: “Sono stata picchiata, mi sono ritrovata per terra, continuavano ad insultarmi e a sferrarmi dei calci. Io piangevo e imploravo di smettere e la mia unica speranza era che la smettessero. Tornare a casa con i vestiti strappati e i lividi in volto, mentendo ai genitori, vivere tutto questo nella solitudine, devi essere davvero forte per farcela, e io vorrei che non bisogna essere per forza forti per farcela, ma che sia forte la società. Non avevo chiesto aiuto ai miei genitori, non volevo che venissero a sapere il motivo per cui mi hanno picchiato. Non volevo farli preoccupare”. In studio anche Cecchi Paone che ha ammesso: “Non mi è mai capitato di essere bullizzato, io facevo il contrario: c’era una ragazza in classe che veniva considerata molto brutta, ma non lo era, e io ogni volta l’ho difesa, ho detto smettetela, e quello che manca un po’ oggi, che i ragazzi di oggi aiutino un po’ i deboli, sono contento di fare questo anche se per me era naturale”.