Vladimir Luxuria è stata ospite oggi del programma di Rai Due, I Fatti Vostri: “Ho cominciato a parlare di transessualità dalla mia città su radio e tv private e l’ho sempre fatto con l’umiltà e sincerità per arrivare al cuore della gente, la gente non si divide fra etero e gay ma fra chi ha cuore e chi non ce l’ha”. Sui genitori: “Oggi condividono assolutamente le mie battaglie. Non è stato facile all’inizio ma quando c’è una reazione negativa non devi pensare che sia sempre così e stare a braccia conserte. I genitori erano figli di un’altra generazione non è come abbiamo visto adesso a Sanremo. Il 5 di giugno del 2015 quando c’è stato per la prima volta il Pride a Foggia vi erano dei problemi con i soldi, allora mio papà ha messo a disposizione il suo camion e ci ha caricato sopra drag queen, musica e ballerini”.
“Mio papà è un camionista – ha aggiunto Vladimir Luxuria – e c’è un po’ pregiudizio verso di loro e invece no, sono delle persone che faticano, fanno il lavoro duro e non sono solo le persone con il calendario delle femminucce”.
VLADIMIR LUXURIA E L’ANEDDOTO SU MAURIZIO COSTANZO
Vladimir Luxuria ha poi raccontato un aneddoto divertente su Maurizio Costanzo: “Volle che facessi uno spettacolo al Parioli su Cenerentola: io dovevo fare Genoveffa, la figlia cattiva, e l’attrice che faceva Cenerentola era fidanzata con il figlio di Gheddaffi: questi pagò per gli applausi. Solo che lei è uscita vestita tutta trasandata e non l’hanno riconosciuta poi siamo entrati noi, abbiamo gridato Cenerentola allora tutti hanno capito che era entrata anche lei e hanno applaudito: il giorno dopo, standing ovation per le sorellastre”.
Vladimir Luxuria si è presa qualche rivincita nei confronti delle persone che l’avevano bullizzata e insultata: “Torno a Foggia dove solitamente mi insultavano e sembro quasi Sofia Loren. Ad un certo punto è arrivato sto Vincenzo, me lo ricordavo, era un bullo. Mi chiese di andare a prendere un caffè, io accettai, ma non voleva stare con me, voleva solamente un impiego per il figlio”. Sul suo ruolo di inviata a Quelli che il Calcio: “Il presidente del Bari mi mise la sciarpa al collo e i tifosi del Foggia non me lo perdonarono ma grazie a mio fratello che ha mediato la situazione è rientrata”.