Un nuovo singolo ma anche un vespaio di polemiche in cui si è venuta a trovare suo malgrado dopo essere stata tirata in ballo nella querelle legata al contestato show di Pio e Amedeo: Vladimir Luxuria ha da poco pubblicato un brano intitolato “King Kong”, ispirato a quello che era uno dei mostri del mondo del cinema preferiti e che, nella celebre pellicola con Jessica Lange del 1976, rappresenta la summa dell’essere giudicato per quella che è la sua condizione naturale, “un fenomeno da baraccone, un freak”. Ne è convinta la 55enne opinionista ed ex politica che ne ha parlato al Corriere in una breve intervista, spiegando come mai da sempre sia dalla parte di King Kong.



“Ognuno ha il suo supereroe preferito (…) e mi dispiaceva tantissimo che questo gorilla che stava bene nella sua isola fosse stato trasportato a forza, contro la sua volontà, a New York” ha raccontato Luxuria presentando il brano che, per i testi di Gennaro Cosmo Parlato e Alessandro Graziano, parrebbe avere addirittura echi del maestro Franco Battiato. “Mi sento un po’ King kong, ma meno pelosa (…) La canzone è uno sfogo” continua, citandone poi un passaggio e spiegando che nel testo c’è tutta la rabbia di una persona che fa un ‘j’accuse’ a un modo di essere ma che ha anche un lato ironico.



VLADIMIR LUXURIA, “PIO E AMEDEO? NON SONO OMOFOBI, MA SONO STATI SUPERFICIALI PERCHE’…”

Ovviamente, e non poteva essere altrimenti, l’intervista del Corriere a Luxuria non poteva non toccare due dei temi caldi del momento e che intrecciano indissolubilmente televisione, politica, libertà di espressione e omofobia. Pio e Amedeo, criticati per il loro monologo, avevano ricordato di essere andati in Russia proprio assieme alla 55enne transgender vincitrice de “L’Isola dei Famosi” per sostenere i diritti delle persone gay: “Ho visto tutte le loro puntate del loro show e mi sono divertita: da foggiana poi ancora di più perché ho trovato molti riferimenti a usi e costumi della mia terra” ha ammesso la diretta interessata, sottolineando come i due comici abbiano avuto “grandi trovate, belle e intelligenti”.



Tuttavia c’è un ‘ma’: “Questo non mi esime dal criticare alcuni passaggi dal loro monologo, ad esempio quando hanno detto che bisogna disinnescare con la risata la carica offensiva delle parole” ha proseguito Luxuria, ricordano che non tutti siamo dei comici e nemmeno di ironia e capacità reattiva. “Ci sono persone più fragili, ci sono gli adolescenti, ci sono persone introverse e persone che non riescono a ridere di un insulto: in alcuni passaggi sono stati superficiali, ma so che non sono omofobi” taglia corto, concedendo pure all’intervistatore in conclusione una battuta su Fedez: “Tra un po’ lo faranno anche Papa (…) Io penso che maturando si sia messo in discussione, ha avuto voglia di capire di più un mondo che non conosceva, ha compreso che l’omotransfobia fa male” spiega Luxuria, sostenendo che a volte certe frasi sono dettate dalla leggerezza.