Vladimir Luxuria è intervenuta in qualità di ospite in occasione della puntata di “Zona Bianca” andata in onda nella serata di mercoledì 21 luglio 2021 su Rete Quattro. L’opinionista ha preso la parola in merito alla questione Ddl Zan e, più nello specifico, alla storia di Valentina, ragazza che ha fatto una cura ormonale per diventare uomo e che nella scorsa puntata si era presentata di fronte alle telecamere con la barba non rasata, finendo per questo nel mirino di Luxuria. Un atteggiamento che alla giovane non è andato giù: “Luxuria dovrebbe sapere che io sono una donna a prescindere da quanti peli ho sul corpo. Il fatto che io sia molto mascolina, non fa di me un uomo”.



Valentina, ricontattata dal programma, ha affermato che il laser a cui si deve sottoporre per rimuovere la barba è molto costoso e attualmente non ha le possibilità economiche per sottoporsi al trattamento. Ha poi concluso dicendo che non si dovrebbe giudicare una persona in base al suo aspetto esteriore e dando ragione al vicedirettore de “La Verità” Borgonovo, il quale ha sottolineato che bisognerebbe riscontrare più tolleranza da parte di chi la predica.



VLADIMIR LUXURIA: “VALENTINA PUÒ ANCORA TORNARE INDIETRO, MA NON DICIAMO CHE SI È PENTITA”

In merito a tale vicenda, Vladimir Luxuria a “Zona Bianca” ha voluto effettuare un nuovo commento, che va a rivedere e integrare quello della volta scorsa: “Valentina oggi ha detto cose diverse – ha sottolineato –. Ha detto che non vuole essere donna, bensì non binaria, ovvero vuole mantenere un aspetto maschile pur essendo donna. Altra cosa è una persona che dice che vuole essere donna, vuole essere binaria. Va rispettata la scelta di ogni singola persona”.



Luxuria ha poi sottolineato che probabilmente, quando Valentina ha scelto di essere un uomo, se qualcuno le avesse chiesto di non farlo “si sarebbe inalberata. Tuttavia, se non ha fatto l’operazione genitale, il processo è reversibile. Se prende testosterone, può smettere di prenderlo”. Quello che l’opinionista intende scongiurare, è il rischio che passi la tesi che chi fa la transizione potrebbe pentirsene: “La stragrande maggioranza delle persone come me, sta bene così com’è”.