Il presidente russo Vladimir Putin ha proclamato la legge marziale nelle regioni ucraine di Kherson, Zaporizhzhia, Luhansk e Donetsk. Si tratta delle regioni che sono state annesse alla Russia dopo il controverso referendum, la cui validità non è stata in alcun modo riconosciuta dalla comunità internazionale. La notizia della firma del decreto che ha portato all’istituzione della legge marziale in queste regioni è stata riportata dalle agenzie Ria Novosti e Tass.



L’annuncio è stato diffuso oggi, mercoledì 19 ottobre, in occasione della convocazione del Consiglio di sicurezza nazionale dallo stesso Vladimir Putin. Come riferiscono le agenzie di Mosca, il presidente russo ha reso noto che “sono entrate in vigore le leggi costituzionali sull’ammissione di quattro nuove regioni nella Federazione russa”. Nel corso dell’annuncio ha anche rivolto precise accuse all’Ucraina, affermando che “il regime di Kiev, come sapete, ha rifiutato di riconoscere la volontà e la scelta delle persone, respinge ogni proposta negoziale. Al contrario, continua i bombardamenti. Persone innocenti stanno morendo”. Per questo motivo, Vladimir Putin ha concesso ulteriori poteri ai capi delle regioni risse e ha assegnato un “livello medio di reazione” alle regioni di Crimea, Krasnodar, Belgorod, Bryansk, Voronezh, Kursk, Rostov e Sebastopoli, tutte confinanti con l’Ucraina.



Vladimir Putin proclama legge marziale in Ucraina: “sabotano le strutture, sono terroristi”

Il presidente russo Vladimir Putin, come riferiscono le agenzie di Mosca, ha spiegato che “nell’attuale situazione ritengo necessario fornire a tutti i governatori delle regioni russe ulteriori poteri”, una misura che si aggiunge all’istituzione della legge marziale nelle quattro regioni ucraine annesse in seguito al referendum. Proprio in una di queste regioni, precisamente quella di Kherson, le autorità locali hanno imposto l’evacuazione della popolazione civile in vista di un presunto “imminente attacco ucraino. È dunque possibile che questa zona possa diventare il prossimo campo di battaglia tra Russia e Ucraina. Vladimir Putin ha anche rivolto un’altra accusa a Kiev, riferita dalle agenzie locali e riportata da Adnkronos, sostenendo che “i neonazisti usano metodi apertamente terroristici: sabotano le strutture e organizzano tentativi di assassinio contro i rappresentanti delle autorità locali”.



Nel concreto, l’istituzione della legge marziale nelle quattro regioni ucraine avrà luogo a partire da giovedì 20 ottobre e si tradurrà in limitazioni agli spostamenti dei cittadini e dei mezzi, in una censura dei mezzi di informazione e nell’assegnazione di maggiori poteri alle autorità e alle forze dell’ordine. Ma comporterà anche il divieto di assembramenti, l’imposizione di coprifuoco e un possibile aumento nelle ispezioni.