Vladimir Putin ci mette la faccia. Parlando in apertura di una riunione del Consiglio di sicurezza russo, il leader del Cremlino si è rivolto al popolo – ma non solo – e ha rilasciato alcune dichiarazioni piuttosto significative nel pieno del conflitto in Ucraina. “Non rinuncerò mai alla convinzione che russi e ucraini sono un unico popolo“, le parole del numero uno di Mosca.



Vladimir Putin ha portato avanti la sua linea contro Kiev, sostenendo che in Ucraina la Russia sta combattendo “i neonazisti, che hanno mercenari stranieri, alcuni vengono dal Medio Oriente e usano i civili come scudi umani”. Nel mirino del presidente russo i “nazionalisti ucraini”, rei di “mettere i veicoli blindati nelle zone residenziali”.



Vladimir Putin: “Nessuno può minacciarci col nucleare”

“Non torno indietro”, il messaggio lanciato da Vladimir Putin al presidente ucraino Zelensky. Il numero uno del Cremlino ha ribadito che i militari stanno fornendo dei corridoi sicuri per i civili – “ci stiamo preoccupando di fare tutto il possibile per evitare vittime civili, sto parlando anche dei cittadini ucraini” – per poi attaccare nuovamente il nemico: “I neonazisti ucraini lo impediscono e stanno trattando i civili come scudi umani”. Putin si è detto fiducioso sull’operato russo, rimarcando che “l’operazione speciale” – così continua a chiamarla – è condotta “in accordo con i programmi”: “Stiamo raggiungendo gli obiettivi e avendo successo”. Grandi elogi e promesse nei confronti dei soldati russi impegnati in Ucraina, “al lavoro per la pace, il Donbass e la denazificazione dell’Ucraina”. Vladimir Putin ha più volte definito “eroi” i militari, annunciando che alle famiglie dei caduti saranno dati “sette milioni di rubli e una diaria mensile, oltre a forme di assistenza e risarcimento per i feriti”. Non è mancato un riferimento all’Occidente, ‘colpevole’ di sostenere Zelensky e il governo ucraino, tornando a parlare del nucleare: “Nessuno può minacciare la Russia, nemmeno con le armi nucleari”.

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