Nella giornata di oggi il presidente russo Vladimir Putin ha parlato – per la prima volta dalla sua rielezione, ma anche dallo scoppio della guerra in Ucraina – con le agenzie di stampa internazionali in uno scambio di domande e risposte che si è concentrato quasi interamente sul conflitto ucraino, ma toccando anche temi come le elezioni negli Stati Uniti, i rapporti con la Cina e l’effetto delle sanzioni occidentali sull’economia della Russia. I toni sono stati in parte pacati, ma non sono mancate – soprattutto nella parte dedicata all’Ucraina – alcune stoccate ai paesi occidentali, in particolare alla Germania che, ha ricordato lo stesso Vladimir Putin, da poco ha concesso l’uso delle sue armi sul territorio russo, seguendo l’esempio americano.



L’uso delle armi della Germania o – sottinteso – di qualsiasi altro paese europeo o della Nato per colpire il territorio russo sarebbe un “passo pericoloso” perché indicherebbe “il loro coinvolgimento diretto nella guerra contro la Federazione Russa” che nel caso si riserverebbe “il diritto di agire allo stesso modo” con passi “asimmetrici”. A chi chiede delucidazioni il presidente Vladimir Putin rivolge un invito ad andarsi a leggere la “dottrine nucleare” russa che permette l’uso dell’atomica per rispondere agli stati che “minacciano la sovranità e l’integrità territoriale” della Russia; mentre ai dubbiosi sul nesso tra l’uso delle armi di un altro paese e il loro coinvolgimento nella guerra ha ricordato che i missili a lungo raggio necessitano di manovratori esperti che certamente non sono ucraini.



Vladimir Putin: “Biden o Trump? Siamo pronti a lavorare con chiunque”

Leggermente più breve, invece, la parte dedicata da Vladimir Putin al tema delle elezioni americane, partito dal ricordare che la Russia “non ha mai avuto relazioni speciali” con Donald Trump – differentemente dalle numerose accuse mosse dai Dem nei suoi confronti – e che questo trend continuerà in caso di rielezione: “Crediamo che non ci saranno cambiamenti seri”, ha spiegato ai giornalisti, dicendosi pronto a “lavorare con qualsiasi presidente eletto dal popolo americano”. Poco più avanti, però, Vladimir Putin è tornato sulla questione, commentando la recente condanna nei confronti del tycoon come l’ennesimo “errore commesso dall’attuale amministrazione” Biden.



Il caso giudiziario, infatti, rischia di “bruciare dall’interno” il sistema politico americano con gli elettori che perdono sempre più fiducia nei confronti di un sistema giudiziario piegato al volere del presidente, come dimostrerebbe – sempre secondo Vladimir Putin – l’aumento della popolarità e delle donazioni nei confronti di Trump dopo la sua condanna. Infine, ha promesso che se l’atteggiamento americano dovesse migliorare dopo le elezioni, allora “qualcosa potrebbe cambiare”, ma attualmente è evidente che “nessuno negli USA si preoccupa degli interessi dell’Ucraina, ma solo della loro leadership globale”.

Putin sul destino della guerra in Ucraina: “Gli USA entro un anno si libereranno di Zelensky”

Chiudendo poi la sua lunga intervista a più voci, il presidente Vladimir Putin ha anche parlato della “cooperazione tecnico-miliatare” con la Cina, promettendo che continuerà in futuro assieme anche alle “esercitazioni militari”; ma più interessanti sono le sue previsioni sulla guerra in Ucraina con gli Stati Uniti che entro il prossimo anno “costringeranno la leadership di Kiev ad abbassare l’età della mobilitazione a 18 anni e poi si libereranno di Zelensky“, mentre ha preferito non rilasciare dati certi sulle perdite di soldati – “nessun Paese in guerra lo direbbe” – limitandosi ad una generica stima di perdite in Ucraina “cinque volte maggiori di quelle della Russia”.