La Russia potrebbe usare armi nucleari se Usa e alleati consentiranno all’Ucraina di colpire il suo territorio con missili occidentali a lungo raggio. A tracciare la “linea rossa” è stato Vladimir Putin parlando con i membri del Consiglio di sicurezza. Pur precisando che l’uso del nucleare è una misura estrema, il numero uno del Cremlino ha delineato gli scenari che potrebbero portarlo a questa pericolosa svolta.



Ad esempio, se ci fosse un grave attacco transfrontaliero. Inoltre, le potenze nucleari rivali che sostengono una nazione che sferra un attacco alla Russia sarebbero coinvolte direttamente in quell’attacco. Questi due criteri potrebbero verificarsi se l’Occidente consentisse a Zelensky di colpire il territorio russo in profondità con i missili ATACMS americani e gli Storm Shadows britannici, che secondo Putin richiedono supporto satellitare e di puntamento occidentale.



GLI ANALISTI SULLA “LINEA ROSSA” DI VLADIMIR PUTIN

Quello del presidente russo «è un messaggio chiaro» secondo l’ex diplomatico russo Nikolai Sokov, cioè che non bisogna commettere errori, perché tutto ciò potrebbe portare a una guerra nucleare. Per l’analista nucleare Bahram Ghiassee del think tank Henry Jackson Society la tempistica di queste dichiarazioni di Putin non è casuale, anzi c’è un collegamento con le pressioni dell’Ucraina sull’Occidente per avere missili a lungo raggio, ma ritiene ci sia anche un collegamento col fatto che il leader ucraino presenterà il suo piano al presidente Usa Joe Biden.



In molti in Occidente, però, si chiedono se Vladimir Putin faccia sul serio. Una domanda cruciale, perché se stesse bluffando, come ritengono Ucraina e alcuni suoi sostenitori, allora l’Occidente potrebbe sentirsi pronto a rafforzare gli aiuti militari a Kiev a prescindere dalle minacce di Mosca; invece, se facesse sul serio, si correrebbe il rischio che il conflitto in Ucraina si trasformi in una terza guerra mondiale.

COME CAMBIA LA DOTTRINA NUCLEARE DELLA RUSSIA

Putin è stato più specifico rispetto al passato riguardo le circostanze che potrebbero indurlo a usare le armi nucleari. Anche se non ha assecondato i “falchi“, secondo cui servirebbe un attacco “chirurgico” in Europa per far prendere loro sul serio il deterrente nucleare, l’estensione dell’ombrello nucleare alla vicina Bielorussia è significativa tanto quanto l’abbassamento della soglia per l’uso del nucleare, visto che potrebbe scattare dopo un attacco che minaccia in modo critico la sovranità russa, mentre prima la dottrina nucleare russa parlava di pericolo per l’esistenza stessa dello Stato.

Sergei Markov, ex consigliere del Cremlino, sul suo blog ufficiale, ha sintetizzato la svolta confermando che è stata abbassata la soglia per l’utilizzo delle armi nucleari, quindi sarà più facile usare l’atomica, e che la decisione è stata presa per scongiurare un’escalation occidentale.