Tra i fedeli e pellegrini della Medjugorje il nome di Tomislav Vlasic è molto noto in quanto è stato il frate francescano e primo padre spirituale dei veggenti – allora tutti ragazzini – delle prime apparizioni della Madonna in terra bosniaca. Ebbene, dopo diverse controversie già negli anni scorsi – dal 2009 era stato costretto a “spretarsi” – ora la Diocesi di Brescia annuncia la condanna più severa per un cristiano: Vlasic è stato scomunicato tramite decreto diretto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Il vescovo Pierantonio Tremolada ha dato annuncio nella giornata di ieri con tanto di documento ufficiale del Vaticano. «Con i suoi comportamenti e i suoi insegnamenti, lede e compromette gravemente la comunione ecclesiale e l’obbedienza alle prescrizioni dell’autorità ecclesiastica»; in sostanza, Vlasic viene scomunicato perché, nonostante fosse già stato costretto a dimettere i voti e lo stato sacerdotale – per le accuse di «diffusione di dubbia dottrina, manipolazione delle coscienze, sospetto misticismo, disobbedienza verso gli ordini legittimamente costituiti e atti contro il ‘sextum’ (non commettere adulterio)» – in realtà non avrebbe mai rinunciato ad organizzare gruppi, attività ecclesiastiche e conferenze.



SCOMUNICATO L’EX PADRE SPIRITUALE DI MEDJUGORJE

Nel 1981 quando i 6 giovanissimi ragazzi di Medjugorje ebbero le prime apparizioni della Madonna, l’allora Padre Vlasic divenne la loro guida spirituale che li difese dagli attacchi anche feroci delle autorità e di parte della Chiesa bosniaca. Rimase con quel “ruolo” fino al 2009 quando poi venne “spretato” per diverse accuse anche molto pesanti sul fronte dottrinale. ora però la decisione della scomunica arriva, spiega il documento della Congregazione, «perché ha continuato a svolgere attività di apostolato nei confronti di singoli e di gruppi, sia mediante conferenze sia attraverso mezzi informatici». Per questa ragione, chiede il vescovo di Brescia – diocesi dove l’oggi 78enne non più frate né prete vive da anni – lancia un appello ai propri fedeli: «astenersi da qualsiasi forma di partecipazione, diffusione e sostegno nei confronti delle attività di carattere religioso e formativo che si svolgono in quel contesto e questo perché diffondono insegnamenti in netto contrasto con la dottrina cristiana simulando talvolta la celebrazione di sacramenti e atti di culto in nessun modo riconducibili a valide celebrazioni della Chiesa cattolica». Nella campagna di Ghedi pare che Vlasic – riporta BresciaOggi – abbia formato una sorta di “chiesa parallela” con un “nucleo centrale” formato da 49 prescelti per rappresentare la “luce dell’esodo”.

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